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Pescara, cambia il modulo: è questa la vera rivoluzione di Zauri
Un avvio non facile, un mister che pareva essere stato a rischio anche se conferme ufficiali in merito non erano mai arrivate, una piazza che voleva di più: perché il Pescara deve sognare in grande, e ripartire da dove si era fermato l'annata passata. A un passo da quella Serie A che manca dalla stagione 2016-2017: un tempo non lontano, ma di certi palcoscenici l'assenza dilata il tempo.
Tante le novità estive, e una svolta che non arrivava, fino al match prima della sosta.
La magica giornata di Ascoli - Da ben 31 anni, il Delfino non espugnava il "Del Duca", con l'ultima volta da ricercare nella stagione 1988-1989. Era il 6 novembre del 1988 e gli abruzzesi si impose 0-1 sui bianconeri grazie alla rete di Berlinghieri, ma il tabù è stato spezzato, e con un risultato più rotondo, uno 0-2 che è arrivato proprio nel momento più difficile della stagione dei biancazzurri. Messo alle spalle il pesante ko contro il Crotone, e complice la sosta che ha dato ulteriore tempo per lavorare, per Zauri&Co può ora iniziare un nuovo torneo.
L'intuizione di Zauri - Dal 4-3-3 al 3-5-2: questa la vera chiave di lettura del cambio del Pescara. Mister Luciano Zauri ha avuto l'intuizione e il coraggio di cambiare, optando per un modulo più labile che in fase di non possesso si è trasformato anche nel 5-3-2, reso possibile dalla duttilità di Ciofani e Masciangelo. Buoni anche i movimenti di Galano e Brunori in avanti, con il primo alle volte arretrato più sulla trequarti, quasi a far divenire l'assetto tattico un 3-5-1-1. Nervi saldi e nessuno spazio alle critiche, il tecnico ha avuto la meglio su tutto.
E frecce in più al proprio arco di questa camaleontica squadra, che aveva solo bisogno di tempo per capire chi fosse.
Tante le novità estive, e una svolta che non arrivava, fino al match prima della sosta.
La magica giornata di Ascoli - Da ben 31 anni, il Delfino non espugnava il "Del Duca", con l'ultima volta da ricercare nella stagione 1988-1989. Era il 6 novembre del 1988 e gli abruzzesi si impose 0-1 sui bianconeri grazie alla rete di Berlinghieri, ma il tabù è stato spezzato, e con un risultato più rotondo, uno 0-2 che è arrivato proprio nel momento più difficile della stagione dei biancazzurri. Messo alle spalle il pesante ko contro il Crotone, e complice la sosta che ha dato ulteriore tempo per lavorare, per Zauri&Co può ora iniziare un nuovo torneo.
L'intuizione di Zauri - Dal 4-3-3 al 3-5-2: questa la vera chiave di lettura del cambio del Pescara. Mister Luciano Zauri ha avuto l'intuizione e il coraggio di cambiare, optando per un modulo più labile che in fase di non possesso si è trasformato anche nel 5-3-2, reso possibile dalla duttilità di Ciofani e Masciangelo. Buoni anche i movimenti di Galano e Brunori in avanti, con il primo alle volte arretrato più sulla trequarti, quasi a far divenire l'assetto tattico un 3-5-1-1. Nervi saldi e nessuno spazio alle critiche, il tecnico ha avuto la meglio su tutto.
E frecce in più al proprio arco di questa camaleontica squadra, che aveva solo bisogno di tempo per capire chi fosse.
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