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Pordenone-Giana Erminio, I ramarri visti da Perosa
giovedì 25 maggio 2017, 09:34In Copertina
di Redazione TuttoPordenone
per Tuttopordenone.com
fonte Gazzettino di Pordenone - Dario Perosa

Pordenone-Giana Erminio, I ramarri visti da Perosa

Una notte magica aveva chiesto Bruno Tedino alla vigilia e notte magica è stata. Il ramarro ribalta con gli interessi l’1-2 subito in gara uno al Città di Gorgonzola e vola ai quarti di finale playoff insieme a Parma, Reggiana, Alessandria, Livorno, Lucchese, Lecce e Cosenza. Sarà il sorteggio ora a stabilire quale sarà la prossima avversaria.

Splendida partita al Bottecchia, davanti a 2 mila spettatori, rimasta viva sino al 92’, quando Daniel Semenzato ha letteralmente regalato a Rachid Arma il gol della sicurezza. Alla Giana sarebbe bastato il pareggio per passare. Sogno che i ragazzi di Albè hanno cullato per 5’, dal pareggio al 61’ di Chiarello (dopo lo splendido gol iniziale di De Agostini) al colpo di testa di Marchi al 66’.

Difficile tener conto di tutte le occasioni create dalle due contendenti che questa volta, al contrario di quanto successo nel match di domenica, si sono affrontate veramente a viso aperto senza un solo attimo di tregua. Tedino sorprende tutti presentando contemporaneamente i tre centrali difensivi (Marchi, Stefani e Ingegneri) con gli esterni (Semenzato e De Agostini) altissimi. il Pordenone pronto ora a scrivere un’altra pagina luminosa della sua recente storia e continuare la folle corsa verso le final four di Firenze.

CHI PIU’

Bruno Tedino – E’ ovvio che il tecnico neroverde abbia addosso gli occhi degli operatori di mercato di categoria superiore. Indovina anche in gara due con la Giana schieramento e formazione giusta e, nonostante l’assenza di uomini importanti porta i ramarri fra le migliori otto (già promosse escluse) della terza serie. Cosa chiedergli di più se non di restare ancora con noi?

Michele De Agostini – Lo chiamano “vecchio” e a gennaio proprio per ragioni d’età c’era chi voleva liberarsi di lui. Michele ancora una volta, nel momento più importante, ha dimostrato che gli anni contano solo sulla carta d’identità. Non certo in campo.

Luca Cattaneo – Un altro che doveva partire. Invece Luca è stato ed è la vera anima pazza del ramarro, pronto a iniettare sempre il suo veleno. Ora che ha imparato a soffrire anche in interdizione è insostituibile.

Mirko Stefani – Il capitano è tornato. Non ha segnato come col Bassano, ma il suo carisma si è sentito, eccome!

CHI MENO

Stefano Padovan – Difficile in una serata simile trovare qualcuno da mettere dietro la lavagna. Mettiamo Stefano che ha pasticciato in più di un’occasione col pallone. Eravamo pronti a inserire anche Arma, ma l’ha salvato l’amico Daniel Semenzato.