Potenza, sfatiamo il falso mito del "gioco o non gioco"

Dopo l'esonero di mister Capuano a Potenza accantonate momentaneamente le teorie sul nuovo stadio,sul terrapiattismo e sulla imminente composizione del nuovo governo ecco che ora gli amici del web si stanno addentrando in analisi tecnico-tattiche dall'alto del tesserino ottenuto su Google e che consente a tante persone di sostituirsi ad uno che, di mestiere, fa l'allenatore da 30 anni come Ezio Capuano.

Il problema di fondo è un altro: ma cosa intendono tutti questi esperti quando parlano di bel gioco e che dicono che il Potenza di Capuano non tirava in porta? Il Potenza di Capuano aveva una sua identità: concedeva il possesso palla agli avversari, pressava a tutto campo ed in fase di non possesso era assolutamente organizzata.Purtroppo i risultati non sono arrivati e la società ha deciso per il suo esonero dato che i crudi numeri hanno condannato il tecnico a salutare in anticipo i colori rosso-blù.

Nel calcio contano i risultati ed è inutile nascondersi dietro un dito dicendo che con Capuano non si tirava in porta dato che chi lo ha scelto avrebbe dovuto sapere che da anni egli interpreta cosi' il suo credo calcistico.

Se la memoria non ci inganna il Rieti di Capuano giocava un buon calcio proprio come l'Avellino e la Sambenedettese ma è chiaro che chi critica Capuano lo fa solo per antipatia nei suoi confronti.

Per chi capisce di calcio ed ha una buona memoria va ricordato che contro il Foggia domenica scorsa il Potenza ha calciato in porta per la prima volta dopo trenta minuti con Ricci dalla distanza.Nel secondo tempo l'inerzia della partita e ci mancherebbe altro ha portato la squadra lucana a giocare il tutto per tutto nella metà campo dei dauni con tiri e pericoli senza però ottenere quello che sarebbe stato un punto meritato.

Diamo tempo a mister Gallo di lavorare e fare crescere il Potenza senza polemiche pensando forse che la costruzione di questo Potenza è stata sbagliata dall'inizio quando ci si è fidati troppo del ritorno in pista di mister Somma e delle promesse "svizzere".