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Turriziani, italiano in Canada: "Vi racconto la mia academy oltreoceano"

Turriziani, italiano in Canada: "Vi racconto la mia academy oltreoceano"TUTTO mercato WEB
martedì 7 marzo 2017, 22:482017
di Ivan Cardia

Un italiano in Canada. È la storia di Federico Turriziani, allenatore italiano, che oltreoceano guida la Empire Canada Soccer Academy. E racconta il progetto a TMW: "In Italia è difficile emergere: molti ex calciatori che diventano allenatori hanno più possibilità e per chi non viene già dal mondo del calcio diventa tutto più complicato. Ho deciso di intraprendere questa avventura qui in Canada con un altro ragazzo italiano, Davide Massafra. Siamo partiti da settembre e abbiamo già cento ragazzi, dai 19 ai 12 anni, maschi e femmine".

Che differenza c'è tra un settore giovanile italiano e uno canadese?
"A livello tecnico pensavo ci fosse più differenza, invece ci sono giocatori validi. Il problema è che non riescono a mettere in pratica la tecnica perché manca la cultura di questo sport, a livello tattico sono quasi nulli e si lavora da questo punto di vista. Qui si pratica l'hockey, il football: per loro è sempre uno contro uno".

I risultati, comunque, iniziano a vedersi.
"Abbiamo più collaborazioni negli Stati Uniti che in Canada: su tutte Columbus Crew o Revolution di Boston. La nostra accademia ha sede praticamente al confine, noi giochiamo tutti i campionati negli USA. E la nostra squadra di punta, l'Under 15 maschile nel giro di pochi mesi è arrivata al 23^ posto del ranking nordamericano, è la prima nella storia del Canada".

Una valutazione sul campionato di MLS?
"Mi ha colpito molto il fatto che quest'anno non siano arrivati giocatori di nome, anzi sono partiti Drogba, Lampard e Gerrard. Nonostante tutto la MLS ha incrementato le squadre e gli stadi sono sempre pieni, vuol dire che il livello di campionato è cresciuto e si può puntare su qualche giocatore giovane. La cosa bella è che ogni anno si mischiano le carte. Per esempio Seattle ha perso contro Houston. Io seguo con attenzione Toronto e Montreal, sono convinto che questi ultimi possano fare molto bene. Mancosu può fare molto bene. E anche Atlanta: ha entusiasmo e tanti giocatori interessanti".

Il sogno, immagino, è di tornare in Italia.
"Sì, io sono qui per un'esperienza in primo luogo. Poi è chiaro che l'Italia e il calcio italiano, per quanto siano in difficoltà, restano l'obiettivo. Ho avuto qualche contatto, però qui in Nord America se fai bene è più semplice ottenere colloqui".