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TMW RADIO - Calori: "I club puntino di più sui giovani. Il Mondiale cambia la preparazione"
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A Tutto Mercato con Cristiano Cesarini e Lucio Marinucci. Ospite: Alessandro Calori
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Alessandro Calori intervenuto ai microfoni di A Tutto Mercato, su TMW Radio, ha parlato di vari temi. Queste le sue parole.
Inizia il campionato a metà mercato e poi ci sarà la sosta a novembre per il Mondiale. Sarà un campionato anomalo?
"È un campionato frazionato sia per il mercato così lungo che per i Mondiali, ma bisogna adattarsi a questo tipo di calcio, dobbiamo pensare che ormai è cambiato per esigenze televisive e non solo".
Che preparazione serve con questa sosta a metà campionato?
"Ovviamente la preparazione cambia, anche se a mio parere le tante amichevoli tolgono agli allenatori il tempo per lavorare con la squadra. La storia ci dice che i giocatori che vanno a fare il Mondiale inconsciamente sono più propensi a concentrarsi verso la Nazionale a discapito del club. Le squadre che faranno meglio sono quelle che presenteranno la rosa più lunga".
Chi si è mosso meglio sul mercato?
"Ogni squadra si sta muovendo in base alle esigenze del proprio allenatore. La Roma ha fatto colpi importanti così come la Juventus e la Lazio. Non è detto che chi ha il nome più blasonato sia poi il più forte".
L'Udinese sta puntando nuovamente sui giovani cosa ne pensa?
"L'Udinese è tornata a fare quello che ha fatto per anni. Cerca giovani sconosciuti li fa crescere e li rivende, lo ha sempre fatto. Negli ultimi anni non è stato proprio così".
Sui giovani delle Primavere non si ha molta fiducia, perché?
"In Italia dobbiamo fare dei passi in avanti su questo. Fagioli ha sempre giocato poco nella Juventus e invece è un giovane talento di prospettiva. È un problema che non riguarda solamente gli allenatori, devono cambiare mentalità anche le società".
Inizia il campionato a metà mercato e poi ci sarà la sosta a novembre per il Mondiale. Sarà un campionato anomalo?
"È un campionato frazionato sia per il mercato così lungo che per i Mondiali, ma bisogna adattarsi a questo tipo di calcio, dobbiamo pensare che ormai è cambiato per esigenze televisive e non solo".
Che preparazione serve con questa sosta a metà campionato?
"Ovviamente la preparazione cambia, anche se a mio parere le tante amichevoli tolgono agli allenatori il tempo per lavorare con la squadra. La storia ci dice che i giocatori che vanno a fare il Mondiale inconsciamente sono più propensi a concentrarsi verso la Nazionale a discapito del club. Le squadre che faranno meglio sono quelle che presenteranno la rosa più lunga".
Chi si è mosso meglio sul mercato?
"Ogni squadra si sta muovendo in base alle esigenze del proprio allenatore. La Roma ha fatto colpi importanti così come la Juventus e la Lazio. Non è detto che chi ha il nome più blasonato sia poi il più forte".
L'Udinese sta puntando nuovamente sui giovani cosa ne pensa?
"L'Udinese è tornata a fare quello che ha fatto per anni. Cerca giovani sconosciuti li fa crescere e li rivende, lo ha sempre fatto. Negli ultimi anni non è stato proprio così".
Sui giovani delle Primavere non si ha molta fiducia, perché?
"In Italia dobbiamo fare dei passi in avanti su questo. Fagioli ha sempre giocato poco nella Juventus e invece è un giovane talento di prospettiva. È un problema che non riguarda solamente gli allenatori, devono cambiare mentalità anche le società".
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