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Allenator... futuro. De Rossi nello staff di Mancini in attesa della chiamata di un club
"Quando inizierò ad allenare? Non lo so, a volte sembra che manchi poco, qualcosa poi sfuma". Attualmente collaboratore tecnico di Roberto Mancini in Nazionale, Daniele De Rossi è stato ospite della trasmissione "Stasera c'è Cattelan" parlando così del possibile futuro: "Io sto bene in Nazionale ma se dovesse arrivare un'occasione ho già lo staff pronto. Manca solo un piccolo dettaglio, la squadra, ma arriverà", ha sottolineato l'ex capitano giallorosso.
Ti sta gasando Mourinho?
"Sì e non so se vi rendete conto di cosa stia facendo. Lo stadio è sempre pieno tutte le domeniche, sia se la Roma vada bene o meno. Non è un caso. Questa cosa va sottolineata più di qualsiasi aspetto tattico. Ha rimesso insieme tutti i tifosi della Roma. Quest'anno la squadra mi sembra forte, speriamo faccia bene".
Chi ti ha trasmesso di più come allenatore?
"Tanti. Le cose che ci diceva Spalletti tanti anni fa sono all'avanguardia anche oggi. Capello era di un'altra generazione ma mi ha insegnato tanto come gestire lo spogliatoio. Conte, invece, sapeva tirare delle cose da ogni giocatore che non pensavi di avere".
Com'è stata l'esperienza al Boca?
"Ho preso il mio tempo per fare questa scelta. Preferivo quasi giocare fuori casa perché mi piaceva proteggere la squadra, i compagni. Poi da fuori vedevo i tifosi del Boca che sembravano abbastanza matti e, dal vivo, lo sono ancora di più. Erano i tifosi giusti per me, io ero il giocatore giusto per loro forse due anni prima. Gli argentini sono simili ai romani. Sono più calorosi di noi, gli stadi sono attaccati ai giocatori, si sente tutto. Percepisci quando i tifosi sono arrabbiati o felici".
Ti sta gasando Mourinho?
"Sì e non so se vi rendete conto di cosa stia facendo. Lo stadio è sempre pieno tutte le domeniche, sia se la Roma vada bene o meno. Non è un caso. Questa cosa va sottolineata più di qualsiasi aspetto tattico. Ha rimesso insieme tutti i tifosi della Roma. Quest'anno la squadra mi sembra forte, speriamo faccia bene".
Chi ti ha trasmesso di più come allenatore?
"Tanti. Le cose che ci diceva Spalletti tanti anni fa sono all'avanguardia anche oggi. Capello era di un'altra generazione ma mi ha insegnato tanto come gestire lo spogliatoio. Conte, invece, sapeva tirare delle cose da ogni giocatore che non pensavi di avere".
Com'è stata l'esperienza al Boca?
"Ho preso il mio tempo per fare questa scelta. Preferivo quasi giocare fuori casa perché mi piaceva proteggere la squadra, i compagni. Poi da fuori vedevo i tifosi del Boca che sembravano abbastanza matti e, dal vivo, lo sono ancora di più. Erano i tifosi giusti per me, io ero il giocatore giusto per loro forse due anni prima. Gli argentini sono simili ai romani. Sono più calorosi di noi, gli stadi sono attaccati ai giocatori, si sente tutto. Percepisci quando i tifosi sono arrabbiati o felici".
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