Maresca, il precedente con Mourinho e il suo amore per la città di Napoli

Premettiamo subito che la Roma non ha perso per colpa di Maresca. I giallorossi sono stati meno brillanti del Bologna, anche e soprattutto a causa del doppio impegno contro il Milan, che ha consumato tantissime energie, fisiche e mentali.
Premesso ciò, certamente l’arbitro di Napoli ha innervosito gli animi (quelli giallorossi) quando, nei primi minuti, ha ammonito Paredes e Zirkzee, nonostante sia stato proprio l’attaccante del Bologna a colpire il centrocampista argentino a palla lontana. Inoltre, beffa ulteriore, Paredes era diffidato e, quindi, salterà proprio la gara contro il Napoli. Qualcuno, sui social, ha fatto subito il collegamento con il fatto che il fischietto sia proprio di Napoli. Tra l’altro, nel web si trovano alcune sue dichiarazioni rilasciate in occasione di un evento per il centenario dell’AIA, che si è svolto lo scorso anno: “Sono nato a Napoli e spero di morire in questa città perché l'amo troppo”.
Magari, proprio prima della gara contro il Napoli, sarebbe stato il caso di evitare di mandare un direttore di gara così innamorato proprio della città di Napoli. Anche solo per evitare polemiche e, magari, dare ancora più serenità all’arbitro stesso. 

MARESCA E MOURINHO - Tra l'altro, in questa stagione José Mourinho aveva attaccato Maresca dopo la gara contro l'Inter: "La squadra è stata tranquilla con tutte le difficoltà, sono stati ammoniti Mancini e Ndicka, due ammonizioni che sembravano scelte come quelle a Cristante e Paredes a centrocampo, l’Inter solo Pavard. Mi dispiace per il risultato, i ragazzi hanno fatto uno sforzo importante, il gol era controllabile. Mi dispiace che non ci sia rispetto per i giocatori, l’atteggiamento di Maresca su Mancini e Ndicka dimostra tutto".
È stata indubbiamente una settimana complicata per la Roma, tra le polemiche per il codice giallo di Lotito e la Lega che ha rifiutato di aiutare la Roma con il calendario, con la società giallorossa che ha duramente preso posizione nei confronti della Lega stessa. Si poteva, forse, anche solo per opportunità, evitare di designare un direttore di gara così visceralmente legato alla sua città. Anche solo, e lo ripetiamo, per dare maggiore serenità a tutti.