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Juve: il fastidio di Ronaldo, le chiacchiere su Donnarumma. Inter: l’offerta “senza ritorno” per Correa e… la strategia di Inzaghi. Milan: Kessie non è come tutti gli altri. E sul var…TUTTO mercato WEB
martedì 24 agosto 2021, 08:00Editoriale
di Fabrizio Biasin

Juve: il fastidio di Ronaldo, le chiacchiere su Donnarumma. Inter: l’offerta “senza ritorno” per Correa e… la strategia di Inzaghi. Milan: Kessie non è come tutti gli altri. E sul var…

Secondo molti esperti questa sarà la settimana decisiva sul mercato. Pensa te che scoop. In realtà prima della chiusura del baraccone potremo disporre anche di lunedì 30 e martedì 31 e, ovviamente, parleremo di affari incredibili che non si concretizzeranno.
(“Le ultime 24 ore saranno scoppiettanti!” e poi è grasso che cola se Papuozzi va in prestito al Vattelappesca).
Ma non cincischiamo, si è giocata la prima giornata che ha già portato tutti noi a pontificare secondo tradizione.
Partiamo dalla Juve. Dopo il pareggio con l’Udinese molti hanno detto e scritto “che rimpianto Donnarumma per i bianconeri!”. Ma quando mai. Donnarumma era una possibilità che doveva passare dal sì di mister Allegri, ovvio, ma anche e soprattutto dalla complicatissima cessione dell’impiastro Szczęsny o, comunque, dall’abbattimento del monte ingaggi. Nessuna delle cose si è realizzata e sapete perché? Perché abbattere il monte ingaggi è semplicemente impossibile, per la Juve e per tutte le altre.
L’unica speranza era passare dalla cessione di Ronaldo, un’operazione che sperava di portare a termine la Juve, che voleva mister Allegri e pure Cr7 stesso. Il desiderio era triplo, la fattività minima e, infatti, salvo sorprese dell’ultim’ora il portoghese resterà a Torino. Oh, badate bene, questa è una buona notizia per i bianconeri, perché stiamo pur sempre parlando di un campione totale, ma anche una cattiva notizia in ottica “equilibri” che vorrebbe imporre il tecnico bianconero.
Nessuno lo ammetterà mai pubblicamente, ci mancherebbe, ma l’addio di Ronaldo avrebbe fatto felici tutti, compresa una parte dei tifosi della Signora, un filo stufi di dover dipendere dalle lune del ragazzotto.
Per il resto il pareggio dell’altro giorno non fa testo: la Juve ha perso due punti per gli errori di un singolo, ma non è il caso di far risuonare un vero allarme. Ecco, al limite ci pare sbagliato dover puntare il dito sulla famigerata “costruzione dal basso”. Nessun tecnico, neanche il più visionario, chiede al suo portiere di scartare mezzo attacco avversario. Quella non si chiama “costruzione dal basso”, semmai “boiata di un polacco molto alto”.

L’Inter è partita davvero bene e dovrebbe essere una non-notizia visto che stiamo parlando dei campioni d’Italia, ma lo diventa dopo due mesi passati a parlare di “tragedie” fuori e dentro al campo. E invece no: fuori dal campo i nerazzurri hanno trovato un discreto equilibrio (nel medio periodo bisognerà certamente passare dal passaggio di proprietà, ma i quasi 200 milioni di introiti sono una discreta boccata d’ossigeno), dentro al campo Inzaghi ha fatto vedere di avere le idee chiarissime. La sensazione è che dopo aver assorbito la consapevolezza dei vincenti (merito di Conte) ora questo gruppo possa fare un ulteriore salto di qualità grazia alla “strategia della leggerezza”. Inzaghi lo ha fatto capire: vuole giocatori concentrati ma anche liberi di esprimersi. Un buon modo per far sì che rendano al meglio.
Il resto passa per un mercato che, al momento, pare molto azzeccato: fuori Hakimi dentro Dumfries, fuori Eriksen (che amarezza…) dentro Calhanoglu, fuori Lukaku dentro Dzeko e… Correa. Il discorso sull’argentino è assai chiaro: l’Inter offre 30 milioni tutto compreso, oltre non andrà. La palla passa a Lotito. I nerazzurri hanno già le alternative (Belotti su tutte, offerta da 20 milioni) ma contano di chiudere con il laziale. Dovesse arrivare, beh, l’Inter si ritroverebbe con una rosa che forse non è all’altezza di quella che ha vinto il tricolor ma, di sicuro, non sfigura di fronte a nessuna, almeno in serie A. Parliamoci chiaro: Conte poteva anche rischiare, suvvia…

E il Milan? Arriva Pellegri, una scommessa calcolata. Il club conserva la sua coerenza e insieme ai colpi d’esperienza porta a casa giovani potenzialmente esplosivi. Nel caso specifico stiamo parlando un’ex grande promessa martoriata dagli infortuni: se torna ai suoi livelli il Diavolo avrà fatto un colpaccio, viceversa perderà qualche quattrino. Giusto provarci.
L’errore, al limite, riguarda il fantasista. La perdita di Calhanoglu è importante, ma non per quello che pensiamo io e te (ognuno ha la sua idea sul turco) semmai per quello che pensa Pioli. Il tecnico dei rossoneri spera in un arrivo sell’ultim’ora, anche se Diaz sembra dare buone garanzie.
Ecco, di sicuro tocca stare attenti al futuro di Kessie. Ieri Maldini ha detto così: “Il rinnovo? Non possiamo andare oltre le nostre possibilità economiche". Ed è legittimo far di calcolo ma, attenzione: se per Donnarumma il club sembra aver trovato una validissima alternativa, è difficile immaginare lo stesso per quella forza di natura dell’ivoriano.


E buona la prima per Mourinho, bravo a dare la carica a tutto l’ambiente Roma (è il suo pane).
E buona la prima per Spalletti, bravo a dare la carica a tutto l’ambiente Napoli (è il suo pane).
E buona la prima per Sarri alla Lazio. Ecco, dare la carica all’ambiente non è il suo pane, ma far giocare bene le sue squadre sì.
E buona la prima anche per Gasperini che per la prima volta ha vinto una partita in totale antitesi con lo stile Atalanta: due tiri, due gol. E questa per i bergamaschi è tutto tranne che una brutta notizia…
 
Ah, il var.
Questa cosa promossa da qualcuno secondo cui “se il fuorigioco è di un millimetro allora il Var non ha senso, è più giusto lasciar fare all’arbitro” rasenta il grottesco.
Il calcio è l’unica disciplina che sfida la geometria.

E buon campionato a tutti, ovvio.