Brasile, Alves: "Sapevo che l'infortunio era brutto. Ho pianto da solo"
Dopo l'infortunio accusato al ginocchio, Dani Alves ha scritto una lettera a The Players Tribune: "Nello spogliatoio i medici del Psg mi hanno detto che avremmo dovuto aspettare il giorno successivo per i risultati, ma io già sapevo in cuor mio che era tutto finito. Sono arrivati tutti festeggiando la vittoria in Coppa di Francia e non ho voluto mostrare nessuna emozione negativa ai compagni di squadra. Se conosci Dani Alves, saprai che sono un tipo felice. Allora sorridevo e mi godevo il momento. Ma tutti hanno potuto vedere nei miei occhi che qualcosa non andava bene: ho pianto solo una volta ed è stato quando ero da solo. Lasciate che vi dica una cosa: voglio che nessuno pianga per me, che nessuno senta pena per me. Ho vissuto i miei sogni, Dani Alves non va al Mondiale in Russia, ma sono felice. Stavolta vedrò il Mondiale in una tv più grande rispetto a quella che avevo da ragazzo. Ma non mi considero un veterano.
Come potete volete, ho lo spirito di un 13enne. Non si sa se quando si avvicinerà il Mondiale del 2022 starò ancora lottando per un posto in squadra. Il mio corpo avrà 39 anni, il mio spirito ne avrà compiuto 17. Se vinciamo il Mondiale, non mi metterò a urlare. Per la prima volta, lo prometto, resterò zitto. Non ci saranno parole di Dani Alves. Non dirò niente. Piangerò soltanto".