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Iran, Queiroz: "Non abbiamo preparato il mondiale come avrei voluto"

Iran, Queiroz: "Non abbiamo preparato il mondiale come avrei voluto"TUTTO mercato WEB
© foto di Imago/Image Sport
martedì 19 giugno 2018, 17:272018
di Ivan Cardia

I tre punti conquistati dall'Iran all'esordio nel mondiale russo, 20 anni dopo l'altra vittoria iridata, a Francia '98. Ora la sfida alla Spagna e più in lontananza il suo connazionale Cristiano Ronaldo. Carlos Queiroz, ct dell'Iran, ne ha parlato a El Pais: "Penso che la Spagna (domani alle 20 il confronto diretto, ndr) abbia avuto un percorso di avvicinamento al mondiale fantastico. Si erano un po' fermati, invece chi vince qualcosa deve cambiare e penso che Lopetegui abbia dato alla squadra un'altra velocità. Prima andavano in quarta o quinta, Lopetegui ha messo la sesta e la settimana. Fanno le stesse cose di prima, ma in maniera più consistente ed efficace. Penso che siano una delle favorite per la vittoria finale".

L'Iran può superare il girone?
"Devo essere onesto. Rispondo sempre più pessimista a questa domanda. Perché? Perché per ottenere certe cose bisogna pagare un prezzo alto, niente arriva gratis. Ci sarebbe servita una preparazione intensa, diversa. Unica. Come l'abbiamo fatta? Seguendo le norme FIFA, in ritiro quattro giorni prima del Mondiale, come Spagna o Germania".

Perché non ha potuto preparare il Mondiale come voleva?
"Pensavo che avremmo fatto una preparazione intensa, degna. Il 5 maggio abbiamo iniziato a lavorare con i giocatori locali: avrebbero dovuto essere venti, erano in tre. Meglio tre che zero. Non voglio dire altro, ma le nostre possibilità dipendono da quanto le responsabilità e le capacità di ciascuno. Noi abbiamo la Coppa d'Asia in inverno, ai miei giocatori ho detto una cosa chiara: Spagna, Portogallo e Marocco hanno tre risultati, noi solo due. Loro possono vincere, pareggiare o perdere. Noi possiamo solo vincere o imparare. Quando inizierà la Coppa d'Asia, l'Iran avrà una sola cosa in testa: vincere la Coppa d'Asia".

Come influisce un regime totalitario sul suo lavoro?
"Ho lavorato con squadre nazionali per tanti anni. Le virtù e i difetti del calcio sono comuni ovunque nel mondo. Tutti vogliono vincere, ho visto in Portogallo ministri senza opinioni politiche ma che avevano sempre un'idea calcistica e credevano fosse la migliore. Succede la stessa cosa in Iran. La stampa è molto aggressiva, in questo non c'è differenza tra l'Iran e gli altri Paesi del mondo".

Ritroverà Sergio Ramos.
"È stato uno dei miei motivi di rottura col Real Madrid. Volevo prenderlo nel 2004, Perez l'ha preso nel 2005 e l'ha pagato molto di più. Ho lottato per portare Pepe e Ramos al Real".

Un retroscena con Cristiano Ronaldo.
"A Manchester un giorno lo presi da parte e gli dissi una cosa che ho detto a due giocatori nella mia vita: 'Ci conosciamo dai tempi dello Sporting, sei nato per essere il miglior calciatore al mondo. Se sei disposto a lavorare per diventarlo, io sono disposto a lavorare con te'".