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Presidente Iervolino, che vogliamo fare da grandi?
mercoledì 27 marzo 2024, 00:00Editoriale
di TS Redazione
per Tuttosalernitana.com

Presidente Iervolino, che vogliamo fare da grandi?

A cura di Claudia Marrone

Ho sempre avuto un odio viscerale per i numeri e tutto ciò che è aritmetico, ho sempre preferito le parole e la scrittura; ma si sa, se le parole possono essere interpretabile, i numeri non lo sono. Parlano chiaro e sono inconfutabili, come si dice, la matematica non è un'opinione. Ed ecco, se non mi sbaglio - sempre perché con i numeri non sono brava - la Salernitana può ancora appigliarsi solo alla matematica. Per cosa? È chiaro, per non pensare alla Serie B.

Quello che va contro alla matematica, però, è quello che finora si è visto in campo, e spesso anche fuori, perché questa è stata la classica stagione nella quale tutto ciò che non poteva funzionare... non ha effettivamente funzionato. È difficile arrendersi alla retrocessione, capisco quello che stanno provando i tifosi, ma razionalmente è comunque per me meglio mettersi nell'ottica di un nuovo ciclo, senza troppa fretta. Perché sia chiaro, risalire in immediato non è mai facile, Lecce, Parma, SPAL, Crotone, lo dimostrano. Ma non è questo fondamentale, serva il tempo che serve, l'importante è depurare un ambiente divenuto ormai tossico.

Il caso Dia (siamo sicuri che reintegrarlo sia la cosa giusta? Ditemi la vostra nei commenti social), un mercato di gennaio disastroso, girandole di allenatori e direttori, lo stadio "Arechi", la querelle con De Sanctis... probabilmente dimentico pure qualcosa. E a proposito di nuovo ciclo: urge poi capire anche cosa fare da grandi. Quel quesito che già avevo posto alla società, brava poi, negli anni indietro, a farmi cambiare idea sulle perplessità che nutrivo in merito al progetto, ma che ora sono tornate "a bomba" (come credo dicano i giovani, io qualche annetto in più lo ho).
Di una cosa sono però certa: iniziando a programmare già da ora il futuro, con buon margine di anticipo, dei risultati più celeri si possono ottenere. Il tempo è tiranno, quando ne viene concesso in più, giusto sfruttarlo.

A Calantuono, poi, spetta il compito più ostico, quello di aiutare a riformare: iniziare a gettare le basi, guardare ai giovani del vivaio, all'ideazione di un percorso, questo è quello che occorre fare. "Sfruttare" la sua competenza non sarebbe mala cosa. Anzi. Conosce anche già l'ambiente e gli umori della piazza, un concreto aiuto da lui potrebbe seriamente arrivare. Le mie sono solo parole, pensieri. I fatti li aspetto da altri.