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12 aprile 2010: una data che ha cambiato la storia del tifo salernitanoTUTTO mercato WEB
venerdì 12 aprile 2024, 15:30News
di Gaetano Ferraiuolo
per Tuttosalernitana.com
fonte Cronache

12 aprile 2010: una data che ha cambiato la storia del tifo salernitano

12 aprile 2010, una data impressa a fuoco nella storia del tifo granata, e non solo. Quel giorno di ormai ormai quattordici anni fa ci lasciò Carmine Rinaldi, alias Il Siberiano, storico capo ultras della curva sud. Un malore improvviso lo portò via alla sua gente che, a distanza di quattordici lunghi dolorosi anni, continua ad onorarlo ed a ricordarlo.

Ironia della sorte, la morte del Siberiano arrivò proprio nel giorno della retrocessione aritmetica della sua Salernitana dalla serie B alla Lega Pro, dopo la netta sconfitta subita al Castellani di Empoli. Una retrocessione che diede il “la” alla caduta verticale della squadra granata, fallita al termine della stagione successiva e costretta a ripartire dalla serie D. Oggi la Salernitana, dopo anni travagliati trascorsi tra l’inferno delle serie minori ed il ritorno nell’Olimpo del calcio, sta per scrivere un’altra pagina triste con la retrocessione in B.

Quel 12 aprile del 2010 nacque la leggenda del Siberiano che, in ogni curva d’Italia viene rispettato e ricordato. Non c’è rivalità che tenga. Da Milano a Roma, da Torino a Napoli, tutte le tifoserie italiane si sono unite in questi anni nel nome del Siberiano. In ogni gara della Salernitana, da quattordici anni a questa parte, gli ultras intonano cori per Carmine Rinaldi. Indimenticabile poi la coreografia in occasione di Salernitana-Poggibonsi, nel giorno della promozione in Prima Divisione di qualche anno fa, che la sua curva sud gli tributò.

Una scenografia da brividi, che fece il giro d’Italia. E come non pensare allo striscione ed alla gigantografia ormai da anni presenti sulla facciata del vecchio Vestuti. Insomma, ancora oggi gli ultras, che sono cresciuti seguendo il suo esempio, lo ricordano e lo ricorderanno sempre degnamente. Proprio in queste ore sono decine i tifosi che si stanno industriando per comporre gli striscioni da affiggere in città per ricordare, come ogni anno, il Siberiano. Perché chi vive nel cuore di chi resta, non muore mai…