IL MIGLIORE IN CAMPO: Djuric infrange il tabù doppia cifra e fa ancora la differenza

"A questa squadra manca il bomber da doppia cifra" era il tormentone ricorrente di inizio stagione, quando da più parti di invidiavano altre società che avevano preso calciatori di nome, ma che- ad oggi- stanno facendo tremendamente fatica. In B, e in generale nel calcio moderno, prevalgono altre logiche. Curriculum e stipendi non scendono in campo (basti vedere la media voto di Ciofani e Ceravolo a Cremona) ed occorre mettersi al servizio di un collettivo per esaltare l'individualità. E, a proposito di tormentoni estivi, ricordiamo che la stragrande maggioranza di tifosi e addetti ai lavori- anche chi vi scrive, ad essere sinceri- mostrava scetticismo circa la capacità di adattamento di Milan Djuric in uno scacchiere tattico che prevedesse rapidità, capacità di saltare l'uomo e tecnica notevole. Bravissimo Ventura a catechizzarlo a dovere disegnandogli un ruolo congeniale alle sue peculiarità, bravissimo lui a mettersi totalmente a disposizione.

Anche ieri, nonostante i due metri d'altezza, il caldo asfissiante e uno stop di 4 mesi alle spalle, è stato il migliore. Gol a parte, l'ex Cesena ha preso tutti i palloni di testa, ha colpito una traversa, ha smarcato i compagni con lanci precisi e intelligenti e aveva conquistato un rigore che solo l'arbitro non ha visto. Per la prima volta ha raggiunto la doppia cifra, ma con 9 gare a disposizione si può sognare addirittura quota 15. Sarebbe un riconoscimento meritato per uno straordinario professionista.