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Verona-Salernitana, l'analisi del matchTUTTO mercato WEB
© foto di TuttoSalernitana.com
lunedì 10 gennaio 2022, 12:30Esclusive TS
di Roberto Sarrocco
per Tuttosalernitana.com

Verona-Salernitana, l'analisi del match

Analizziamo nel dettaglio l'incredibile vittoria della Salernitana in quel di Verona, al termine di una gara vibrante ed entusiasmante.

Ritorna a vincere la Salernitana e lo fa in una gara complicata e ad altissima tensione. Come era facile pronosticare, il Verona ha fatto la gara dal primo minuto di gioco, chiudendo la Salernitana nella propria metà campo e, per molte fasi di gioco, nella propria area. Nonostante il forcing della squadra di Tudor, la Salernitana è stata brava a reggere l'onda d'urto degli scaligeri, innalzando un muro in difesa grazie alle buonissime prestazioni di Gagliolo e Gyomber. Leggendo le statistiche è facile evincere come si sia trattata di una gara per lunghi tratti a senso unico ma il calcio insegna che alla fine ha ragione chi fa gol. Partendo dal possesso palla, con il Verona che supera quota 70%, la Salernitana è ritornata alla media castoriana, inferiore al 30%. I tiri totali dei padroni di casa sono quasi triplicati rispetto a quelli dei granata, con 24 conclusione di cui solo 7 nello specchio, compreso il goal di Lazovic. Impressionante la mole di calci d'angolo (17 vs 4) e di cross (26 vs 5) a testimonianza della grande spinta sull'esterno da parte della compagine gialloblu. Anche le linee di passaggio sono state fittissime per i padroni di casa, con 455 passaggi chiusi rispetto ai soli 141 della Salernitana. Insomma statistiche a senso unico, che avrebbero dovuto premiare la squadra di casa e non la Salernitana, autrice di una gara modesta ma attenta. 

Veniamo ora alle scelte tattiche: molte assenze tra infortunati e positivi, hanno pregiudicato le scelte dei due tecnici. Tudor ha schierato sin da subito Depaoli al posto di Faraoni, ed ha preferito in partenza Lasagna a Barak per dare più profondità alla manovra. In mediana ha rispolverato Veloso accanto a Ilic, per dare maggiori geometrie alla manovra e cercare il filtrante in grado di aprire la difesa di Colantuono. Il tecnico romano dal canto suo ha fatto quello che poteva: 5-3-2 tutti dietro la linea della palla ad eccezione di Djuric, con Jarozkinski e Zortea praticamente sulla stessa linea del terzetto arretrato. A centrocampo Coulibaly e Di Tacchio per i polmoni, Kastanos per le geometrie, con Gondo pronto ad andare nello spazio lasciato dal Verona. 

Nel primo tempo la Salernitana ha atteso il Verona, difendendosi in maniera ordinata e spingendo con Zortea, in modo da non consentire le discese di Lazovic. Di conseugenza il Verona ha spinto molto sulla destra, con un Depaoli ispirato rispetto al polacco granata in grande difficoltà. Il goal ha sbaragliato le idee di Tudor ed il canovaccio della partita: l'ivoriano ha fatto quello che sa fare meglio e che Colantuono gli ha chiesto, ovvero andare nello spazio e cercare l'imbucata. Il rigore è frutto proprio di un guizzo dell'attaccante preferito a Bonazzoli, che anticipa Gunter e lo costringe al fallo. Con Djuric intento a fare a sportellate come al suo solito per tutto il tempo, e soprattutto dare una mano in difesa sui calci piazzati a favore degli ospiti, Colantuono intelligentemente inserisce Bonazzoli bravo ad entrare negli spazi e a tenere palla per uno sfinito Gondo. Fondamentale il rientro di Mamadou Coulibaly: il senegalese ha dato equilibrio alla squadra, messo serenità a Di Tacchio, e soprattutto ossigeno sia alla difesa che all'attacco. Menzione speciale per Kastanos: al di la della pennellata il cipriota sta dimostrando di essere un giocatore di categoria, dotato di tecnica e visione di gioco superiori alla media. Nonostante una condizione fisica che cala sempre nel finale di gara, Kastanos ha dato sicurezza a tutta la squadra ogni qualvolta il pallone era nei suoi piedi. Gara dopo gara sta acquisendo sempre più esperienza e malizia, come nell'episodio finale del contropiede con Bonazzoli dove, invece che puntare, ha preferito andare verso la bandierina, giocare col cronometro e trovare un prezioso calcio d'angolo.