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Cannella: "De Sanctis? Non dorme per studiare i calciatori. E' un manager moderno"TUTTO mercato WEB
domenica 12 giugno 2022, 21:30News
di TS Redazione
per Tuttosalernitana.com
fonte Il Mattino

Cannella: "De Sanctis? Non dorme per studiare i calciatori. E' un manager moderno"

Altro che estate, altro che vacanze. Ancor di più rispetto al passato, complice il Mondiale in programma a dicembre, i prossimi saranno mesi decisamente più intensi. Il termometro indicherà, probabilmente, temperature mai viste prima. Del resto il tempo stringe e richiede scelte rapide sin da ora, scelte che non toccheranno soltanto al presidente Danilo Iervolino e al neo direttore sportivo Morgan De Sanctis: "Perché la prima cosa da fare è ascoltare il parere di Davide Nicola, è importante ragionare non solo dal punto di vista tattico ma anche dal punto di vista umano dopo tutto quello che è stato fatto nei mesi scorsi l'analisi di Giuseppe Cannella, storico diesse della Salernitana -. Molto probabilmente, infatti, la scelta potrebbe essere proprio quella di ripartire prima di tutto dagli uomini, poi a seguire toccherà rinforzare l'organico in base alle necessità".

Per Cannella da chi sarebbe giusto ripartire?

"Mi permetto di fare dei nomi in base a quello che ho visto nella scorsa stagione: sicuramente dalla tenacia di Mazzocchi, così come dall'esperienza di Fazio, che di certo non può essere giudicato soltanto per i sei mesi scorsi disputati dopo un anno di inattività, ma anche dal centrocampo. Mi sono piaciuti molto Lassana Coulibaly e Bohinen, e poi ovviamente c'è Éderson, per il quale però bisogna fare dei ragionamenti diversi perché bisogna eventualmente ragionare attentamente sulla plusvalenza. Ma oltre alle riconferme c'è da fare più di qualcosa anche in entrata, vedi nel reparto arretrato, dove non può bastare Gyömbér".

Come giudica la scelta della società di affidare l'incarico di direttore sportivo a De Sanctis?

"Conosco Morgan e gli faccio un grande in bocca al lupo, qualche tempo fa parlavo proprio di lui con alcuni addetti ai lavori e mi dicevano che la notte dorme poco perché ama studiare i calciatori. A Roma ha fatto già un percorso importante, credo rispecchi le idee del presidente Iervolino che fa bene nel dire che bisogna essere moderni. Il calcio, di fatto, è cambiato rispetto a qualche anno fa, oggi molti club si affidano anche agli algoritmi per scegliere i giocatori".

Inevitabile fare un passaggio sull'ormai famoso discorso delle commissioni.

"Fa parte della storia del calcio, in più con la legge Bosman il nostro mondo è stato completamente trasformato. Al tempo stesso, però, bisogna essere onesti e dire che le commissioni sono per pochi eletti, perché dietro c'è poi un calcio che soffre. Ma più che analizzare le posizioni dei presidenti o dei procuratori, andrebbero rimodellate le istituzioni".

Da ex granata, che consiglio si sente di dare al direttore sportivo De Sanctis?

"Ha scelto una piazza passionale, che ogni giorno si tiene informata sulla propria squadra del cuore. Il mio consiglio è quello di rendere partecipi i tifosi, naturalmente per quello che è possibile dire all'esterno, in relazione alle idee che si hanno nel voler costruire la Salernitana del futuro".

Il sogno Cavani stravolgerebbe davvero le visioni future?

"Mi sembra che la Salernitana con De Sanctis voglia stabilizzarsi nel massimo campionato, quindi Cavani potrebbe sembrare più un colpo d'immagine. Però se si fa un certo tipo di discorso imprenditoriale in relazione alla squadra e poi si prende Cavani come ciliegina sulla torta non sarebbe male, ma credo ci sia il mondo intero pronto a fare offerte allettanti all'attaccante ex Manchester".

La società sta lavorando per raggiungere nella prossima stagione una salvezza tranquilla, quali step bisogna fare per riuscirci?

"Il primo è stato già fatto, confermare in panchina Nicola e quindi proseguire sulla strada intrapresa nei mesi scorsi. Con la sua energia, volontà e intensità, oltre alle conoscenze tattiche, la Salernitana potrebbe diventare il Verona degli ultimi anni, o anche il Torino di Juric".

Dobbiamo aspettarci una Serie A più complicata rispetto alla scorsa stagione?

"Ci vorrà qualche anno per far sì che la Serie A alzi il suo livello qualitativo, del resto se ti salvi con 31 punti in un campionato a venti squadre inevitabilmente abbiamo già una risposta. La mia Salernitana retrocesse in B con 38 punti dopo aver battuto squadre come Juventus e Inter, solo per citarne qualcuna. Di sicuro anche nel prossimo campionato la classifica sarà spaccata in blocchi, credo che questa sia la certezza oggi come oggi".