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TMW RADIO - Foscarini: "Vorrei vedere più Chiellini tra i giovani. Mancini guarderà anche B e C"TUTTO mercato WEB
© foto di Luigi Gasia/TuttoJuveStabia.it
giovedì 15 luglio 2021, 19:01Serie B
di Alessio Del Lungo

TMW RADIO - Foscarini: "Vorrei vedere più Chiellini tra i giovani. Mancini guarderà anche B e C"

tmwradio
Claudio Foscarini intervistato da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini
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L'allenatore Claudio Foscarini ha parlato in diretta a TMW Radio, nel corso della trasmissione Stadio Aperto con Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini.

La Nazionale cambierà il modo di pensare in Italia e permetterà anche ai più giovani delle categorie minori di emergere?
"Abbiamo parlato tantissime volte di cambiare careggiata e cercare di vedere all'estero quello che c'è di buono e come lavorano. Io credo che il successo della Nazionale possa essere trainante perché ha tracciato un percorso e sono convinto che quest'anno un po' tutte le categorie seguiranno il percorso tracciato, di un calcio più propositivo, proprio come ha fatto Mancini. Non bisogna guardare i nomi, ma i giovani che hanno tecnica. Quante volte ci siamo meravigliati dalle prime convocazioni, dallo Zaniolo di turno in poi. Anche lui era stato osservato in Primavera, ma Mancini guarderà anche le categorie inferiori come la B e la C. Abbiamo dei grandi giocatori, magari inespressi, che con la fiducia possiamo far emergere e possiamo trovare il Pessina di turno".

Quale è stato il giocatore che più le è piaciuto dell'Italia?
"Torno su un veterano perché è facile parlare di Verratti e Jorginho. Ero convintissimo che Chiellini facesse la sua parte. Non è un giovane, ma è stato un esempio lampante di come deve essere la foga, la concentrazione, ma allo stesso tempo la lealtà. Picchia come un fabbro, ma è rispettoso dell'avversario. Vorrei vedere più Chiellini nei nostri giovani che si fanno rispettare, ma che lo hanno anche nell'avversario".

In questo periodo storico si è accusato i club italiani di non avere il ritmo delle altre grandi d'Europa e non solo.
"Noi allenatori nelle nostre riunioni insistiamo su questo, ma secondo me è un falso problema. Stiamo cercando di copiare le intensità, gli atteggiamenti delle altre squadre europee, soprattutto in Champions, ma poi vediamo una Nazionale che corre, va a pressare, è propositiva. Noi siamo capaci di fare il nostro calcio, ma la cosa più importante è avere l'idea giusta. E' stato un visionario, aveva tutto nella sua mente, ma per averla sei costretto ad avere intensità di gioco. Questo conta molto e per me sono stati i grandi valori di Mancini che sono stati eccezionali. Noi parliamo sempre di tensioni, di sacrificio, di cattiveria... Lui ha detto di divertirsi, a volte basta avere le idee giuste".

Questo modulo non agevola le caratteristiche di un centravanti tipico.
"Posso essere d'accordo in parte. Non è per niente facile giocare con un punto di riferimento e volendo avere due ali che saltano l'uomo, i centrocampisti che si inseriscono... Il centravanti deve essere completo, districarsi tra i difensori, rientrare ed attaccare la profondità. I nostri attaccanti non si sono esaltati, non hanno fatto bene, ma il lavoro richiesto è difficile. Forse abbiamo bisogno di un attaccante con una malizia diversa".


Stiamo assistendo a decisioni severe nei confronti di alcune società di B e di C da parte del Consiglio Federale. Deve essere l'estate in cui FIGC e le varie Leghe trovano un punto di incontro?
"Sì, io credo che questa problematica sia stata accentuata dalla pandemia in questi due anni. Sappiamo che il Chievo che non è stato ammesso alla Serie B, ma è da anni che si batte con questo tormentone. Già qualche anno fa aveva difficoltà ad iscriversi al campionato cadetto, quando uno scende di categoria e mancando contributi importanti, con ingaggi di livello, non è facile mantenere i bilanci in regola. Credo che le problematiche siano a monte e che nel passato si sia stati poco attenti. I nodi vengono al pettine, c'è stata superficialità nel valutare le situazioni come il Gozzano che è meritevole di aver rifiutato di fare un passo troppo in avanti. Sono contento che finalmente mi sembra ci sia un occhio più attento a queste cose".

Cosa è passato nella mente di Castori quando ha avuto paura che la Salernitana non si sarebbe iscritta alla Serie A?
"Conosco Fabrizio e penso che ci tenesse in maniera incredibile. Aveva assaggiato la Serie A, poi l'ha persa e adesso l'ha ripresa. Merita con la squadra stessa, di cui è stato il promotore in un'annata eccezionale, di giocarsi la massima categoria. Faccio il tifo di questi allenatori veterani perché oggi ce ne sono davvero tanti giovani e praticamente esordienti che, sicuramente sono preparati, ma penso anche che non tutti possono essere pronti a questo campionato. Guardo con simpatia i tecnici più anziani e uno come Castori, che fa dell'entusiasmo, della grinta e della determinazione i suoi cavalli di battaglia, faccio il tifo per lui".

Qual è il valore che ha avuto a Cittadella Manuel Iori?
"E' stato un giocatore simbolo. Ha determinato veramente nella società in cui ha giocato, è stato un protagonista come ce ne sono stati pochi. Auguro a Borini, che ha preso il posto di Venturato, di far bene, ma io speravo la rabbia per la mancata promozione sfociasse in una voglia di ripartire più forte di prima. Iori è un altro predestinato, la società è molto attenta su questi valori, li fa crescere come giocatori, come allenatori e un domani, gli auguro il più tardi possibile perché c'è Borini, sarà protagonista in prima squadra".

Venturato ha vissuto tante delusioni e tanti playoff. Sembra che la realtà Cittadella inizi a considerare la Serie B uno spazio stretto.
"Conosco persone in società, non sbandierano mai niente, ma percepisco che c'è voglia di misurarsi con la Serie A. C'è anche il progetto stadio e fanno le cose per arrivare il più presto possibile a centrare questo obiettivo. La categoria sta un po' stretta, il Cittadella ha perso due finali, ogni anno va a giocarsi i playoff, è arrivato a un millimetro dalla promozione e adesso ripartirà con un altro allenatore. Venturato ha fatto una scelta particolare, ma se si è dato tutto, non si ha più il fuoco dentro è giusto essere coerenti, onesti e fermarsi. Prima o dopo il Cittadella centrerà questo traguardo".