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Sconcerti sul Corriere: "Italia, non siamo fenomeni ma sappiamo giocare"TUTTO mercato WEB
mercoledì 27 marzo 2019, 10:42Serie A
di Lorenzo Di Benedetto

Sconcerti sul Corriere: "Italia, non siamo fenomeni ma sappiamo giocare"

Sulle colonne del Corriere della Sera c'è il fondo di Mario Sconcerti sulla Nazionale. "Si sono visti molti gol e cose che vale la pena sottolineare. Spinazzola per esempio. Forse in questo momento è il giocatore che sta meglio in Italia. Una conquista reale per la Nazionale e la Juve. Quanto può contare nella sua partita che l’avversario fosse il Liechtenstein o l’Atletico, contro cui ha giocato alla stessa maniera? Prendiamo Mancini, l’allenatore: aveva lavoro facile stasera, ma lo ha firmato spostando Sensi, un regista, a fare il trequartista. Ed è stata la piccola mossa che ha deciso la piccola partita. C’è qualcosa di magico nelle mosse di Mancini: torna Quagliarella e segna due gol, il più vecchio giocatore ad aver segnato con l’Italia. Entra Kean e segna per due partite, il più giovane ad aver segnato nell’Italia dopo Nicolè. Debutta per qualche minuto Pavoletti e segna anche lui, non di testa, suo regno esclusivo. Segna di testa Sensi che è poco più di un metro e sessanta. Non sono gol banali nonostante banale fosse l’avversario. Non si può fare i sufficienti. L’Italia ha corsa, è stata veloce, ha meritato i suoi gol, potevano essere molti di più. Non siamo ancora nessuno, ma fa bene Mancini a dire che possiamo vincere Europei e Mondiali, anche se è il primo a sapere che sono frasi d’invito. Oggi nessuno sa chi è l’avversario. Ai Mondiali hanno vinto Francia, Croazia e Belgio, storicamente, statisticamente, come etnia calcistica, non meglio di noi. Mancini ha risolto il nostro eterno problema di centrocampo facendo giocare quelli con più classe, quindi giocheremo a calcio, non aspetteremo quello degli altri. È una soluzione, vedremo quanto corretta. Manca la grande punta, ma ne abbiamo molte che le assomigliano. Quagliarella gioca benissimo, per sé e per gli altri; Kean è uno che fa la guerra con tutti, spesso anzi la vince. Verratti ha ormai il passo della grande mezzala, Zaniolo lo avrà. Tutto perché abbiamo battuto questi ragazzi del vecchio regno di Hannover? No, perché i nostri sono arrivati. Due anni fa erano inguardabili, adesso hanno imparato. Il resto è una moneta in aria. Come tutto".