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C'era una volta il bel Genoa. Il progetto di Andreazzoli dura otto partite
Dovevano essere due anni, sono state otto partite (in Serie A, nove contando la Coppa Italia): del bel gioco ammirato quando Aurelio Andreazzoli allenava l'Empoli poche tracce, forse solo nelle prime battute di un campionato iniziato bene, con quei quattro punti tra Roma e Fiorentina che sembravano poter dare il la ad un campionato da mina vagante per una squadra profondamente cambiata in estate, anche con colpi importanti, in particolare Lasse Schone, reduce da una semifinale di Champions League con l'Ajax.
L'ultima chance - Non è andata bene e il tracollo di Parma ha convinto Preziosi a cambiare, forse con dieci giorni di ritardo: già dopo il ko contro il Milan infatti il patron del Genoa sembrava deciso ad affidarsi a qualcun'altro, ma il no di Gattuso e il sì di Pioli, al Milan, avevano raffreddato tutto. Le alternative non convincevano, così ecco l'ultima chances ad Andreazzoli, che non è riuscito a sfruttarla.
Genoa-Atalanta la chiave - Tra il successo casalingo contro la Fiorentina e il ko di Parma quattro sconfitte e un pareggio, 0-0, contro il Bologna. Particolarmente rocambolesca quella col Milan, che, curiosamente, è costata la panchina all'avversario Giampaolo. La svolta, in negativo, del campionato rossoblù è stata probabilmente il 2-1 subìto in extremis contro l'Atalanta, per merito di Duvan Zapata: il suo tiro da fuori area condanno ben oltre i propri demeriti Criscito e compagni, peraltro in grado di pareggiare a tempo scaduto. Una "botta" da cui il Genoa andreazzoliano non ha più saputo riprendersi.
L'ultima chance - Non è andata bene e il tracollo di Parma ha convinto Preziosi a cambiare, forse con dieci giorni di ritardo: già dopo il ko contro il Milan infatti il patron del Genoa sembrava deciso ad affidarsi a qualcun'altro, ma il no di Gattuso e il sì di Pioli, al Milan, avevano raffreddato tutto. Le alternative non convincevano, così ecco l'ultima chances ad Andreazzoli, che non è riuscito a sfruttarla.
Genoa-Atalanta la chiave - Tra il successo casalingo contro la Fiorentina e il ko di Parma quattro sconfitte e un pareggio, 0-0, contro il Bologna. Particolarmente rocambolesca quella col Milan, che, curiosamente, è costata la panchina all'avversario Giampaolo. La svolta, in negativo, del campionato rossoblù è stata probabilmente il 2-1 subìto in extremis contro l'Atalanta, per merito di Duvan Zapata: il suo tiro da fuori area condanno ben oltre i propri demeriti Criscito e compagni, peraltro in grado di pareggiare a tempo scaduto. Una "botta" da cui il Genoa andreazzoliano non ha più saputo riprendersi.
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