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Manzuoli: "I medici sociali non vogliono essere i capri espiatori per i nuovi contagi"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
martedì 19 maggio 2020, 15:25Altre Notizie
di Pietro Lazzerini

Manzuoli: "I medici sociali non vogliono essere i capri espiatori per i nuovi contagi"

Marcello Manzuoli, storico ex medico sociale della Fiorentina, ha parlato a Lady Radio dei problemi dell'eventuale ripresa:

Gli allenamenti individuali sono inadeguati per pensare alla ripartenza?
"Penso che se cominciano ad allenarsi ora per l’inizio previsto del campionato una preparazione adeguata i calciatori la potranno avere. Ci sono state anche delle preparazioni a casa nel frattempo: bisogna dire però che il calcio ha necessità di effettuare comunque allenamenti collettivi per ragioni tecniche".


Cosa pensa della polemica dei medici del calcio in relazione ai protocolli per la ripresa?
"La situazione è in evoluzione, non era possibile aprire nelle condizioni in cui il medico era stato messo: il medico sociale era ritenuto responsabile degli eventuali contagi all’interno del gruppo squadra. Il medico, a livello penale, potrà essere comunque incolpato in caso di dolo grave. Serve un protocollo alternativo, i medici le loro responsabilità se le sono sempre prese: il medico non vuole l’impunità, ma non vuole essere nemmeno una sorta di capro espiatorio".

Molti parlano del rischio infortuni con il ritorno in campo ogni tre giorni, cosa ne pensa?
"Siamo di fronte a una situazione completamente nuova: uno stop così lungo non è usuale per il mondo del calcio. L’allenamento per prevenire gli infortuni può avvenire anche individualmente, tramite cambi di direzione o altri esercizi simili. Si rischia di pretendere troppo dal fisico di questi ragazzi, le partite estive andrebbero giocate tutte in notturna: non è possibile giocare ad esempio al Franchi in pieno luglio, dato il caldo e il livello di umidità che non permette un’attività fisica in sicurezza ma non so se per ragioni di diritti televisivi sarà possibile giocare sempre in orari serali…".