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Scamacca SportWeek: "Le aspettative se le sono create gli altri. Io come Ibra"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
sabato 17 aprile 2021, 11:18Non solo Sasol
di Redazione SN
per Sassuolonews.net

Scamacca SportWeek: "Le aspettative se le sono create gli altri. Io come Ibra"

Le parole di Gianluca Scamacca, attaccante del Sassuolo ma in prestito al Genoa, ha parlato della sua crescita e del suo futuro

Lunga intervista a SportWeek, settimanale della Gazzetta dello Sport, per Gianluca Scamacca. Il centravanti del Sassuolo ma in prestito al Genoa si è raccontato, partendo dalla sua infanzia: "Ho iniziato con la Lazio, poi la Roma, col centro sportivo lontano un’ora da dove abitavo. Tornavo dall’allenamento alle otto, chiamavo gli amici di sempre e ricominciavo a giocare con loro, per strada, che era già buio. Non è stata un’infanzia semplice, ma mi ha aiutato tanto. In un quartiere come il mio ti ritrovi in mezzo a persone più grandi e diversissime tra loro. È una borgata e se non stai attento, se non ragioni con la tua testa, diventa difficile non finire dentro a certi giri. Devi imparare in fretta a distinguere il giusto dallo sbagliato".

Le aspettative?
"Le aspettative se le sono create gli altri. Le mie sono più alte rispetto a quelle di fare dieci gol col Genoa. Io so quali passaggi devo fare per arrivare ai miei veri obiettivi. Quest’anno voglio salvare il Genoa, lasciare un segno, anche se non è detto che vada via. Ma per arrivare dove voglio devo lavorare e non ascoltare gli altri. Tanto, gli altri si fanno sentire finché vai bene; quando le cose girano male, perdono il telefono o lo buttano in acqua».

Cattivo?
"Dicono che sono una testa matta perché sono tutto tatuato. Che sono arrogante perché a 16 anni ho lasciato la Roma per andare a giocare in Olanda al PSV. Qualcuno mi bolla addirittura come cattivo perché in campo mi trasformo: per arrivare al risultato sono disposto a tutto, da una corsa in più al picchiare, tra virgolette, l'avversario. Diciamo che cerco di essere l'ultimo a finire, ma non è detto che ci riesca".

Ibra?
"Ibrahimovic per me è un'icona. Vederlo fare certe cose alla sua età, forse con più determinazione di prima, il suo caricarsi la squadra sulle spalle mi affascina e stimola tantissimo. Penso: se lo fa lui, perché non posso farlo io? In Olanda colpivo il pallone di tacco e mi dicevano: 'Vuoi fare Ibra?'. Ma io certi colpi (il tacco, la suola) li ho sempre avuti, li impari sulla strada. Sono andato a guardare i video di Ibra e alla fine mi sono detto: 'Aho, m'assomiglia'. Scherzo. Cosa vorrei di lui? Il conto in banca. Seriamente: la spavalderia. Di Lukaku la velocità. Di Haaland la mentalità. Di Ronaldo la costanza. Di Dzeko l'eleganza. Di Lewandowski il cinismo. Di Suarez la rabbia».

Cosa ruberei a Ibra, Lukaku, Haaland, Ronaldo e Suarez?
"Di Ibra vorrei la spavalderia, di Lukaku la velocità, di Haaland la mentalità, di CR7 la costanza, di Suarez la rabbia".

Futuro in una big?
"Io ho iniziato a giocare con costanza dall’anno scorso. Quando scendi poco in campo non prendi il ritmo, non ti senti dentro al gruppo. È brutto. Un giovane deve giocare il più possibile, rubando i segreti a chi gli sta vicino. Poi è chiaro che se fai il vice di un campione che però a 38 anni non può giocarle tutte, il discorso cambia…".