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TMW RADIO - Scanner: cambio del sistema guida della Lega e i diritti Tv

TMW RADIO - Scanner: cambio del sistema guida della Lega e i diritti TvTUTTO mercato WEB
giovedì 14 settembre 2017, 17:302017
di Giulio Dini

Nel corso di 'Scanner' la trasmissione andata in onda ieri su TMW Radio è stato affrontato anche il tema della distribuzione diritti televisivi e del paracadute in caso di retrocessione a seguito della riunione di Lega Calcio del 6 settembre.

Sull'esito della riunione di Lega e l'approvazione delle linee guida del nuovo statuto federale.
"Si temeva il commissariamento della Lega, la fase di stallo è perdurata nel tempo e si è arrivati al commissariamento, con nomina di un commissario, il presidente della Federcalcio Carlo Tavecchio, che è riuscito a compattare le società. E' assolutamente un evento straordinario, perché nell'assemblea del 6 settembre hanno votato all'unanimità i 18 club presenti. Si è votato sull'approvazione delle linee guida del nuovo statuto federale. Si cambia il sistema di guida della Lega, si va verso l'attribuzione dei poteri ad una sorta di Cda, denominato consiglio di Lega, che riceve i poteri dell'assemblea, quindi non ci sarà mai più quella lotta aperta tra i 20 partecipanti per le decisioni da prendere, e la direzione da dare, ma si è cercato di concentrare i poteri nel consiglio, un direttivo che scende di numero. Prima il consiglio era previsto fosse composto da 11 soggetti, mentre con le nuove linee guida si va verso una rappresentanza di sette membri di cui tre indipendenti. Significa che questi professionisti non saranno espressione diretta del mondo del calcio, del club. I club potranno avere quattro rappresentanti, di cui due presumo saranno poi all'interno del consiglio federale mentre tre saranno dei propri e veri manager. Ci sarà un presidente, un vicepresidente che è da equiparare ad un amministratore delegato, che avrà delega di occuparsi degli aspetti economici e una terza figura assimilabile ad un manager. Persone che non abbiano quindi interessi con i club, e che cerchino di agire nel miglior modo per far fruttare al meglio il prodotto”.

Sulla modifica dei criteri di ripartizione dei diritti televisivi.
“Probabilmente ci si è compattati perché fin dall'assemblea di settembre si sono stabilite delle novità...si andrà a modificare i criteri di ripartizione dei diritti televisivi. Riepiloghiamo come è stato finora. Abbiamo il 40% dei diritti televisivi intorno al miliardo di euro che è diviso tra tutte e 20 le squadre in parti uguali e poi abbiamo delle anomalie. Il 25% viene distribuito in base ai sostenitori, il così detto bacino di utenza, che per altro è un dato difficilmente misurabile, poi il 5% in base alla popolazione residente nel comune e francamente adesso con il calcio che vola oltre i confini questo criterio fa quasi ridere; un altro 5% è ripartito sulla base meritocratica in base ai risultati della stagione, il 15% sulla base ai risultati del quinquennio precedente e poi il 10% in base ai risultati storici dal '46-'47".

"Bisogna andare sui meriti: chi vince prende più soldi, chi porta più soldi, perché desta interesse degli utenti stranieri, è giusto che prenda più denaro un po' come in Inghilterra.
Si prevede che per i diritti televisivi aumenterà la parte fissa, io ipotizzo un 50% invece che un 40. La restante percentuale sarà suddivisa sulla base di altri criteri e uno di questi è sicuramente quello meritocratico, che sarà aumentato e modulato”.

Sono stati venduti i diritti televisivi per il territorio italiano per il triennio la stagione 2018/2021?
“No non sono stati ancora venduti, c'è stata l'apertura delle buste lo scorso giugno, con una sorpresa per lo meno a detta dei media davvero forte e negativa. In alcuni pacchetti non c'erano offerte o vedevano cifre al di sotto del minimo stabilito e quindi si è andati oltre e dovrebbe essere riconvocato il bando a breve. Credo che tutto dipendesse da una mancanza di competitor, ce n'era uno solo che contava di ottenere il risultato massimo con il minimo sforzo anche perché Mediaset credo non avesse mostrato interesse. Sono stati assegnati invece i diritti per la Champions per il triennio, ma per il campionato ancora no. Quelli dell'estero? La Infront, che gestisce ila cessione dei diritti televisivi di Serie A all'estero, conta di realizzare numeri crescenti, si punta a superare i 200 milioni di euro, ma non sono paragonabili ai prezzi che vengono poi pagati per i diritti interni. Quello che però è significativo è che i soggetti che si aggiudicheranno questi diritti avranno la possibilità di scegliere l'orario di alcune partite, penso siano 12 partite nel complesso il cui orario di inizio sarà stabilito dagli acquirenti, all'interno ovviamente degli orari stabiliti già dalla lega. E' chiaro che in oriente che sono 6 ore più avanti circa sono i soggetti interessati a vedere la partita la domenica alle 12:30 per esempio. E' da ipotizzare che anche per questa stagione alcune partite di cartello delle squadre meglio piazzate in classifica si giochino alle 12:30”.

Paracadute
“Era l'argomento principale su cui era stato chiesto garanzie di 14 club che erano rimasti a sedere nell'assemblea di marzo, perché un ingente somma, già si parla di 60 milioni e si dovrebbe arrivare ad 80 milioni, che debba essere divisa tra i club che retrocedono. Il paracadute sarà inserito nello statuto in modo che non diventi un argomento di discussione di anno in anno”.

Intervento di Angelo Giorgetti giornalista de La Nazione
“Siamo davanti ad un sistema calcio che è vicino all'esplosione, come un vecchia vaporiera che combatte contro altri mezzi La Serie A negli ultimi 5 anni ha avuto uno sviluppo economico pari a zero, non c'è stato un incremento per i ricavi totali, cosa che invece non succede negli altri campionati Europei Con questa riunione di lega sembra che si stia andando per il verso giusto. Mi sembra stia nascendo una governance più snella, con persone che rappresentino le società e che siano in grado di prendere decisioni che possano rendere più moderno questo sistema. Questo cambio di strategia è un segnale che qualcosa potrà cambiare in tempi comunque medi e non brevissimi”.