-100 all'Europeo: Balo e Rossi. C'erano una volta i tormentoni brasiliani

I riflettori puntati, ogni ora. Ogni minuto. Ogni secondo. Mario Balotelli era il centro gravitazionale d'Italia, in Brasile, tormento e delizia, a tratti, per Cesare Prandelli. Il gol decisivo con l'Inghilterra sembrò dischiudergli le porte della consacrazione. Da lì in poi, poco e nulla. L'Italia finì eliminata, dietro a Costa Rica ed Uruguay, e Balotelli finì sul banco degli imputati come primo accusato del fallimento azzurro in Brasile. Sono passati due anni, sembra passato un secolo. Nel frattempo, Super Mario ha steccato il ritorno in Premier League, al Liverpool, ed è finito sia fuori dal giro della Nazionale che dai titolari del Milan.

Togliete il Super, allora. Il Bar Mario sarà quello dove vedrà magari l'Europeo, ma non certo da attore protagonista in Francia. E Giuseppe Rossi? Il tormentone sulla convocazione-non convocazione, ha tormentato pure Cesare Prandelli. Che, stanti le condizioni fisiche di Pepito, decise di non portarlo in Sudamerica. Poi lunghi mesi d'assenze, di brevi ritorni, poi l'addio a Firenze per la provincia spagnola, per il Levante. Il suo nome, al netto di un talento sconfinato, non è più nel novero dei papabili convocati per la Francia. E nè per Rossi, nè per Balotelli, scatta e scatterà il tormentone. I convocati, stavolta, saranno altri. I tormentoni altrove.