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20 anni di mercato: Inter, 4 colpi da triplete. Batistuta, che sòla

20 anni di mercato: Inter, 4 colpi da triplete. Batistuta, che sòlaTUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
mercoledì 10 gennaio 2018, 12:002018
di Gaetano Mocciaro

I vent'anni di mercato invernale dell'Inter sono ricchi di grandi acquisti, anche se non tutti sono poi divenuti pilastri negli anni a venire dei nerazzurri. A titolo d'esempio basti pensare ai primi: Frey, Seedorf, Mutu. Tre giocatori protagonisti negli anni 2000 ma non con la maglia dell'Inter: poca pazienza col portiere francese, arrivato appena 18enne grazie a Walter Zenga. Diventerà titolare nel 2000-01, in un anno da dimenticare. Tanto da essere ceduto definitivamente al Parma. E in Emilia ha avuto fortuna anche Mutu, arrivato anch'egli come Frey troppo acerbo. La mancanza di risultati di quell'Inter aggiunse pressione sulla squadra e la società che non poteva permettersi di aspettare nemmeno i giocatori più giovani.

Doveva essere il colpo del terzo millennio, Seedorf: per lui invece solo uno scudetto sfiorato nel 2001-02 prima di un'assurdo scambio con Francesco Coco imbastito col Milan.

In compenso assieme all'olandese arrivava a gennaio 2000 Ivan Ramiro Cordoba, divenuto poi bandiera della Beneamata vincendo tutto, compreso la Champions League e il Mondiale per Club. Di quella squadra che vincerà il triplete sono diversi gli elementi prelevati nelle varie sessioni di mercato: Dejan Stankovic, Julio Cesar e Goran Pandev. Il serbo arriva nel 2004 e resta in nerazzurro 9 anni diventando uno dei giocatori imprescindibili. Il portiere brasiliano è preso nel 2005 ma i nerazzurri lo fanno tesserare dal Chievo per limiti di extracomunitari. In poco tempo ruba il posto a Toldo e diventa uno dei migliori portieri al mondo. Pandev torna all'ovile nel gennaio 2010 a costo zero dopo essersi svincolato dalla Lazio che perde la causa col macedone. Dà il suo contributo segnando un gol nel derby e regalando all'Inter la qualificazione ai quarti di Champions nel 2011 segnando il gol decisivo al Bayern all'Allianz.

Aveva tutti i mezzi per diventare il numero uno, Adriano. Il brasiliano viene di fatto ri-comprato dall'Inter nel gennaio 2004 dopo essere stato ceduto in comproprietà al Parma. I primi anni è semplicemente devastante. Da Calciopoli in poi è una parabola discendente senza fine.

Storico in un certo senso l'acquisto di Hernanes nel 2014, considerato il primo colpo di Erick Thohir. Il Profeta non ripeterà però le gesta dei tempi della Lazio.

Categoria vorrei ma non posso per Mateo Kovacic, tanto talento (riconosciuto dai 33 milioni poi spesi dal Real Madrid) e Xherdan Shaqiri, arrivato da salvatore della patria ma ceduto dopo sei mesi.

Categoria re per una notte per Ezequiel Schelotto, la cui deludente parentesi all'Inter è parzialmente salvata da un gol decisivo nel derby.

Non lascia il segno Maniche, inizia bene Dalmat ma non mantiene le promesse, bene a sprazzi Guarin così come Giampaolo Pazzini, che verrà poi ceduto al Milan. Resistono Nagatomo e Ranocchia dal gennaio 2011, così come Brozovic dal 2015 ed Eder dal 2016.

Trent Sainsbury entra di diritto nella categoria meteore; categoria bidoni per Gilberto e Pacheco, raccomandato quest'ultimo da Alvaro Recoba. Infine Gabriel Omar Batistuta: dopo anni di corteggiamenti Massimo Moratti riesce ad acquistarlo nel gennaio 2003, ma è un giocatore ormai sul viale del tramonto e i suoi sei mesi all'Inter sono solo l'anticamera della pensione. Oltre il danno la beffa: il presidente della Roma Franco Sensi ammetterà di aver rifilato all'Inter una "sòla", ossia una fregatura.

QUESTO IL QUADRO DEGLI ACQUISTI INVERNALI DAL 1998 A OGGI:

1998, Sebastien Frey (Cannes)
1999, Gilberto (Cruzeiro)
1999, Dario Simic (Dinamo Zagabria)
2000, Michele Serena (Parma)
2000, Ivan Cordoba (San Lorenzo)
2000, Clarence Seedorf (Real Madrid)
2000, Adrian Mutu (Dinamo Bucarest)
2001, Stephane Dalmat (Paris Saint-Germain)
2001, Marco Ferrante (Torino)
2001, Antonio Pacheco (Penarol)
2003, Gabriel Batistuta (Roma)
2004, Dejan Stankovic (Lazio)
2004, Adriano (Parma)
2005, Julio Cesar (Flamengo)
2006, César (Lazio)
2008, Maniche (Atlético Madrid)
2010, Goran Pandev (Lazio)
2011, Yuto Nagatomo (Cesena)
2011, Andrea Ranocchia (Genoa)
2011, Houssine Kharja (Genoa)
2011, Giampaolo Pazzini (Sampdoria)
2012, Juan Jesus (Internacional)
2012, Fredy Guarin (Porto)
2012, Angelo Palombo (Sampdoria)
2013, Juan Pablo Carrizo (Lazio)
2013, Zdravko Kuzmanovic (Stoccarda)
2013, Mateo Kovacic (Dinamo Zagabria)
2013, Ezeuquiel Schelotto (Atalanta)
2013, Tommaso Rocchi (Lazio)
2014, Danilo D'Ambrosio (Torino)
2014, Hernanes (Lazio)
2014, Ruben Botta (Livorno)
2015, Felipe (Parma)
2015, Davide Santon (Newcastle)
2015, Marcelo Brozovic (Dinamo Zagabria)
2015, Xherdan Shaqiri (Bayern)
2015, Lukas Podolski (Arsenal)
2016, Eder (Sampdoria)
2017, Trent Sainsbury (Jiangsu Suning)
2017, Roberto Gagliardini (Atalanta)