Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

20 anni di mercato: Milan e i colpi mediatici Ronaldo, Beckham, Balotelli

20 anni di mercato: Milan e i colpi mediatici Ronaldo, Beckham, BalotelliTUTTO mercato WEB
© foto di Alberto Lingria/PhotoViews
mercoledì 10 gennaio 2018, 13:002018
di Gaetano Mocciaro

In questi 20 anni il Milan ci ha abituato a colpi a effetto. Anche se non sempre quelli mediaticamente più importanti hanno sortito gli effetti sperati.

Nel caso di Mario Balotelli sicuramente è andata bene se consideriamo l'impatto di Super Mario nei suoi primi sei mesi in rossonero: 12 reti in 13 partite e squadra trascinata all'ultimo posto disponibile per la Champions League. Numeri difficilmente ripetibili e così di fatti è stato. Dopo un altro anno l'addio, il ritorno infruttuoso e l'addio definitivo.

Sempre meglio di Ronaldo. In una recente intervista Fabio Capello lo ha definito: "Il più forte giocatore che abbia allenato. Ma un leader negativo: si presentò a Madrid che era 96 kg, gli ho chiesto di arrivare a 88-90. Non c'è stato niente da fare. Berlusconi voleva comprarlo al punto che mi telefonò chiedendomi cosa ne pensassi. Io gli dissi che a mio avviso era sbagliato il suo acquisto, perché secondo me non avrebbe mai potuto farcela. Lui mi sorprese e il giorno dopo ufficializzò il suo innesto". Aveva ragione, Capello: quando in campo e nelle condizioni di giocare il brasiliano era davvero il Fenomeno. Gli infortuni hanno impedito ai tifosi rossoneri di goderselo.

Sorprendentemente bene David Beckham. Acquisto che sembrava nel gennaio 2008 semplicemente mediatico, con il centrocampista inglese oramai divenuto più personaggio che calciatore e da qualche anno a svernare in California. Doveva restare fino a marzo 2008 ma va così bene che il Milan convince i Galaxy a lasciarlo fino a giugno. E a riprestarlo ai rossoneri l'anno dopo.

Dida nel 1999 e Kaladze nel 2001 sono acquisti poco reclamizzati, ma diventeranno pilastri del Milan vincendo da protagonisti la Champions League del 2003 e del 2007. Nella finale di Atene c'era Massimo Oddo, tornato all'ovile dopo essersi consacrato con la maglia della Lazio, di cui era capitano.

Decisamente azzeccato l'acquisto di Suso nel 2015: e dire che lo spagnolo è stato molto meno reclamizzato rispetto agli altri acquisti di quel gennaio, soprattutto Cerci e Destro. Per quest'ultimo è storia l'immagine di Adriano Galliani a citofonare sotto casa sua. Bene Deulofeu, tanto bene da convincere il Barcellona ad esercitare la clausola di recompra.

Prima di entrare nel vortice degli infortuni potevamo definire l'acquisto di Pato uno dei migliori in assoluto. Acquistato per 22 milioni dall'Internacional quando ha solo 17 anni, viene tesserato a gennaio non appena diventa maggiorenne. E fino allo scudetto del 2011 la sua ascesa è notevole. A contribuire a quel titolo ci pensano anche Antonio Cassano e Mark van Bommel. E soprattutto Thiago Silva. Il suo acquisto è un capolavoro da parte della dirigenza del Milan: il brasiliano sembra a un passo dal Villarreal, Leonardo riesce a convincerlo a stare fermo sei mesi (il Milan non può tesserarlo perché non ha caselle extracomunitari libere) e portarlo a Milano nel gennaio 2009. Potrà scendere in campo dalla stagione seguente e diventerà uno dei migliori centrali difensivi al mondo.

Altro uomo-scudetto, ma del 1999 è Maurizio Ganz: arriva a gennaio del 1998 in esubero dall'Inter e i suoi gol peseranno tantissimo. Storico quello del 3-2 alla Sampdoria che varrà un insperato titolo ai danni della Lazio.

C'è chi fa bene ma non viene confermato, come Rami e Taarabt. Alcuni acquisti sono buchi nell'acqua: José Mari segna col contagocce, Pablo Garcia si rivela inadeguato, Amantino Mancini prosegue la parabola discendente già intrapresa con l'Inter. E poi una lista di meteore o giocatori che il campo non lo vedono mai: Beloufa, Grimi, Mattioni, Adiyah; ma anche nomi più di spicco come Amoroso, Legrottaglie e Zaccardo non riescono a imporsi.

QUESTO IL QUADRO DEGLI ACQUISTI INVERNALI DAL 1998 A OGGI:

1998, Filippo Maniero (Parma)
1998, Maurizio Ganz (Inter)
1998, Samir Beloufa
1999, Federico Giunti (Parma)
1999, Dida (Cruzeiro)
1999, Alessandro Iannuzzi (Lazio)
2000, José Chamot (Atlético Madrid)
2000, José Mari (Atlético Madrid)
2000, Taribo West (Inter)
2000, Fabricio Coloccini (Boca Juniors)
2001, Kakha Kaladze (Dinamo Kiev)
2001, Pablo Garcia (Atlético Madrid)
2004, Nicola Pozzi (Cesena)
2006, Marcio Amoroso (Sao Paulo)
2007, Marco Storari (Messina)
2007, Leandro Grimi (Racing Avellaneda)
2007, Massimo Oddo (Lazio)
2007, Ronaldo (Real Madrid)
2008, Alexandre Pato (Internacional)
2009, David Beckham (LA Galaxy)
2009, Felipe Mattioni (Gremio)
2009, Thiago Silva (Fluminense)
2010, David Beckham (LA Galaxy)
2010, Amantino Mancini (Inter)
2010, Dominic Adiyah (Fredrikstad)
2011, Didac Vila (Espanyol)
2011, Nicola Legrottaglie (Juventus)
2011, Urby Emanuelson (Ajax)
2011, Mark van Bommel (Bayern)
2011, Antonio Cassano (Sampdoria)
2012, Djamel Mesbah (Lecce)
2012, Sulley Muntari (Inter)
2012, Maxi Lopez (Catania)
2013, Bartosz Salamon (Brescia)
2013, Cristian Zaccardo (Parma)
2013, Mario Balotelli (Manchester City)
2014, Adil Rami (Valencia)
2014, Michael Essien (Chelsea)
2014, Keisuke Honda (CSKA Mosca)
2014, Adel Taarabt (QPR)
2015, Luca Antonelli (Genoa)
2015, Salvatore Bocchetti (Spartak Mosca)
2015, Gabriel Paletta (Parma)
2015, Suso (Liverpool)
2015, Alessio Cerci (Atlético Madrid)
2015, Mattia Destro (Roma)
2016, Kevin-Prince Boateng (SChalke 04)
2017, Marco Storari (Cagliari)
2017, Gerard Deulofeu (Everton)
2017, Lucas Ocampos (Genoa)