40 punti e 3 tecnici dopo: Udinese, annata deludente. Ma le casse ridono
Quaranta punti. La salvezza conquistata all'ultima giornata di campionato. Tre allenatori. Nove risultati utili consecutivi. Undici sconfitte consecutive. Come un ottovolante, su e giù per la stagione dell'Udinese. La permanenza in Serie A, numeri alla mano, è un buon risultato. Quasi insperato, considerati alcune fasi della contraddittoria stagione bianconera. Deludente, se consideriamo le premesse.
Dopo il tredicesimo posto della scorsa stagione, Luigi Delneri ripartiva per migliorarsi e migliorare il piazzamento finale. Ha salutato, guarda caso, alla tredicesima giornata, con l'arrivo di Massimo Oddo, la cui gestione è stata tutto fuorché ordinaria. Prima su fino alle stelle, poi giù alle stalle. Ha chiuso, bene, Igor Tudor, un po' punto interrogativo e un po' scommessa per il futuro. Ma l'Udinese, salvezza a parte, si interroga sulla stagione appena chiusa.
Fallimentare, sotto il piano sportivo: gli anni belli dell'Europa sembrano davvero lontanissimi. Col paradosso, però, che il solito capolavoro di gestione economica è dietro l'angolo: i 14 gol di Kevin Lasagna potrebbero valere una cessione a peso d'oro. Jankto e Barak sono prospetti richiesti dalle grandi del nostro calcio, Inter e Juventus in testa. Samir è già pronto, Ingelsson lo sarà. È una stagione complicata, quella che si chiude, a livello sportivo. Ma l'impressione è che importi fino a un certo punto.