Argentina forte o Italia troppo impaurita?
Il due a zero di ieri sera dell'Argentina servirebbe a far scattare un allarme. È la distanza fra una buona squadra - non grande, ha rischiato anche lei di non passare al Mondiale - e una non nazionale, un undici raffazzonato e ancora impaurito da quello che è successo qualche mese fa. Senza Messi, vera attrazione della serata, la partita dell'Etihad è sembrata più che altro una scampagnata, a tratti allegra. Peccato che qualcosa si sia rotto nella convinzione dei calciatori, e non bastano le battute del giorno precedente alla partita per riportare tutto alla normalità.
La tensione è stata palpabile nel primo tempo, eccezion fatta per i primi cinque minuti di pressing. Argentina in controllo, Di Maria padrone della propria fascia, Buffon migliore in campo. Tutto ok, ma risultato ancora sullo 0-0 (come la Svezia a Milano, per dire) e possibilità di uscire con una dose di fiducia. Il gol di Banega, uno che in Italia non è stato valorizzato, ha spezzato le gambe, la sfortuna si è accanita sulla deviazione di Pellegrini, ma la realtà è che la forbice è grandissima e non basta un allenatore normale per colmarla. Finiamo questo mini mondiale senza ulteriori umiliazioni e prepariamo il dopo. È l'unica cosa intelligente da fare.