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Avremmo dovuto esserci noi

Avremmo dovuto esserci noiTUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
lunedì 18 giugno 2018, 12:212018
di Ivan Cardia

Non ci saremmo stati noi. Perché, in caso di qualificazione, l'Italia non sarebbe finita in terza fascia contro la Svezia. Però oggi la nazionale di Ibrahimovic, senza Ibrahimovic, esordirà a Russia 2018. E quindi, diamine, avremmo dovuti esserci noi. L'Italia che per la prima volta dal 1958 guarda i Mondiali senza parteciparvi. Ci stiamo anche appassionando, a questa competizione un po' strana in cui tutte le grandi per ora hanno faticato. Mai quanto noi, che non ci siamo neanche qualificati.

Chissà contro chi avrebbe giocato, l'Italia di Ventura. Sarebbe stata comunque un po' pesce fuor d'acqua. Leggi l'undici titolare della Spagna e vedi solo Real Madrid, Barcellona, Atlético Madrid, Manchester United. Noi avremmo portato in Russia un po' di Torino e un po' di Sassuolo. Genoa e Fiorentina, magari anche il Crotone. Una geografia sparsa, che racconta tanto del perché, oggi alle 14, avremmo dovuti esserci noi e invece non ci saremo.

Abbiamo vissuto l'inizio di Russia 2018 con un po' di curiosità e qualche rimasuglio di amarezza. A Ventura e Tavecchio hanno di sicuro fischiato le orecchie, Mancini ha il compito di portarci in Qatar e un pensiero quindi è andato anche a lui. È stato il primo giorno, quello più complicato da gestire? Forse perché ci siamo resi conto che davvero non ci saremo. Che l'estate 2018 sarà una pagina bianca nella storia del nostro calcio. Che chi oggi ha 10 anni ricorderà Neymar, Ronaldo e magari anche Lozano, ma non l'Italia. Che c'è un vuoto da riempire e non siamo neanche a metà dell'opera. Ma oggi, al di là delle regole e dei criteri, del freddo sorteggio e della maledetta gelida Svezia, avremmo dovuto esserci noi. E non tifare Corea del Sud sarà molto complicato.