Balotelli, Zaza e gli Italians che non piacciono anche a Di Biagio
Marco Verratti è un caso raro ma non potrebbe essere altrimenti. Perché era la grande promessa e premessa del calcio italiano, è di fatto il leader di una delle formazioni più quotate, vincenti e certamente ricche del football mondiale. Davide Zappacosta altrettanto, ma gioca al Chelsea, con il ct che fu, e soprattutto è in un ruolo che è merce rara come quello del terzino destro o fludificante di fascia vedi Matteo Darmian al Manchester United. Un assente, semmai, che in Portogallo si attendevano in azzurro, è Cristiano Piccini dello Sporting Club che però ha avuto la stima di Di Biagio che lo sta monitorando con attenzione per le prossime.
Per il resto, niente Italians. Dimenticata da tempo la pista Graziano Pellè, a segnare e giocare in Cina, il nuovo ct Gigi Di Biagio sceglie la rivoluzione a metà. Dentro due giovanissimi in attacco come Patrick Cutrone e Federico Chiesa ma ha optato per non scegliere gli altri azzurri che giocano fuor dai confini. Uno a Nizza, discusso ma non discutibile adesso come Mario Balotelli. L'altro a Valencia, Simone Zaza, che pareva invece destinato alla chiamata del ritorno azzurro. E se Sebastian Giovinco desaparecido dalle liste azzurre è uno dei grandi misteri del calcio nostrano, anche Di Biagio sembra aver scelto per la linea di chi gioca in A, piuttosto che all'estero. Nonostante i gol, in Francia in particolare.