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Benedetto da Totti, benedetto da tutti

Benedetto da Totti, benedetto da tuttiTUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
venerdì 24 agosto 2018, 07:452018
di Dimitri Conti

Che quella appena cominciata non sarà la stagione giusta per attendersi subito grandissime cose da Ante Coric, pare piuttosto evidente. Anche dalla cautela che trapela dalle dichiarazioni dei tesserati in casa Roma, pur con queste immerse da un velo di contagioso entusiasmo a proposito delle qualità tecniche del giovane croato classe '97. Si sta dunque creando comunque uno strato sotterraneo di hype attorno al nome e al profilo di un calciatore del quale in suolo italico si sa ancora poco. Ciò che di certo ci arriva, sono le belle parole spese sul conto del talentino arrivato nella Città Eterna dalla Dinamo Zagabria.

Il primo, in sede di presentazione subito dopo l'ufficialità del suo acquisto, è stato proprio colui che a Roma ce l'ha portato: Monchi. Uno che di talenti nascosti nell'humus del calcio mondiale ne sa più che qualcosa, basti vedere il ciclo da lui intrapreso nel Siviglia e il coraggio con il quale affronta in sede di mercato anche le operazioni più complesse, specie quelle legate alle uscite di un certo peso. "Credo che la Roma si sia assicurata uno dei migliori talenti emergenti in Europa", lo battezzò Monchi. Lo stesso che poi però ha imposto cautela, ventilando una sua partenza in prestito che poi non è però avvenuta. Almeno fino ad ora. Il direttore giallorosso era arrivato giusto poco prima di uno che a Roma non è né una bandiera né un'istituzione, bensì è la Roma.

Per i solutori meno abili, ovviamente il signore in questione risponde al nome di Francesco Totti. Che ha voluto evidenziare la grande qualità insita nei piedi del croato, ricordandosi però allo stesso tempo l'antico adagio del bastone e della carota. "Tecnicamente è un giocatore portato e spero ce lo faccia vedere. I tifosi rimarranno a bocca aperta" è la benedizione datagli dall'oggi dirigente giallorosso, ma solamente dopo aver ricordato che "un conto è il calcio, un altro il circo. Di giocatori forti che si sono persi per strada ne ho visti tanti".

Ecco perché è necessario che l'ultima parola spetti ad una persona soltanto. Il suo allenatore, che oggi ha le vesti e la faccia grintosa di Eusebio Di Francesco, uno che del calcio offensivo ha sempre fatto il proprio credo, e con il quale - sulla carta - quelli come Coric dovrebbero andare a nozze. Ma non ci si sposa con i fichi secchi e, specie verso certe latitudini ad Est, l'aspetto motivazionale e di continuità diventa vitale per mantenere attivo il talento. Da parte sua l'allenatore della Roma sta provando il croato in molteplici posizioni, tra le tante anche quella di esterno offensivo nonostante una certa sovrabbondanza in rosa. Per capire sotto quale sfera sia da collocare, prima di infondere la benedizione.