Bernardeschi: quando il talento sposa il sacrificio. L'Italia ha futuro
E fu così che dopo un anno di apprendistato il processo di trasformazione di Federico Bernardeschi giunse alla sua sublimazione. Il talento fiammeggiante ma acerbo giunto dalla Fiorentina nell'estate del 2017 sembra avere effettuato quel salto di qualità necessario per l'affermazione ai massimi livelli, quelli richiesti da un universo come quello della Juventus in cui l'unico ineluttabile diktat è quello di arrivare alla vittoria. I manierismi dell'epoca viola hanno lasciato spazio ad una concretezza e dedizione disciplinate, e corroborate dalla qualità di cui Madre Natura ha dotato i piedi del classe 1994.
Una mosca bianca del nostro movimento calcistico, specie se contrapposta ad altri progetti di fuoriclasse che non hanno ancora reperito la loro identità e non hanno compiuto il grande salto. Merito di scelte azzeccate, quelle dei professionisti cui Bernardeschi si è affidato per la gestione della sua carriera come l'Avvocato Bozzo, e merito di una predisposizione al sacrificio che sta facendo di lui la più bella realtà italiana di questo inizio di stagione. Un punto a favore del nostro calcio, che funge da esempio per chi si è perso per strada ed indica che una luca in fondo al tunnel c'è, basta volerla realmente raggiungere.