Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

Bologna, Fenucci: "Dimettermi? Ho anche meriti. Servono più soldi"

Bologna, Fenucci: "Dimettermi? Ho anche meriti. Servono più soldi"TUTTO mercato WEB
© foto di Alberto Fornasari
venerdì 15 febbraio 2019, 00:15Serie A
di Tommaso Maschio

L’amministratore delegato del Bologna Claudio Fenucci a margine della presentazione del progetto E-sports ha parlato del momento in casa rossoblù e fatto il punto della sua gestione di questi anni: “Siamo fiduciosi e mi auguro che questa inerzia continui, la squadra ha un atteggiamento più aggressivo e chi vede gli allenamenti mi dice che c’è maggiore intensità. Abbiamo beneficiato della scossa psicologica dovuta al cambio di allenatore e siamo contenti di come stanno andando le cose. Inzaghi? Abbiamo tenuto in grande considerazione gli input del settore tecnico e le prestazioni sul campo erano tali da giustificare la sua permanenza perché la squadra lottava. Avevamo carenze, ma non giustificavano la posizione in classifica, e col mercato abbiamo pensato di poter aggiustare le cose, ma il cambio non è arrivato e quindi abbiamo deciso di affidarci a un altro allenatore. - continua Fenucci come riporta l’edizione del Corriere di Bologna - Dimettermi? L’ad di una società si occupa di tutto, non solo la parte sportiva. Se il club fa 10 milioni di fatturato in più, se la società è stimata dall’organizzazione o se sono stati procurati determinati finanziamenti il merito è dell’ad.

Non ci si può fermare al solo risultato sportivo. Lavoreremo per migliorare quest’ultimo, ma poi il giudizio spetta al proprietario. Sento sempre parlare dei 120 milioni investiti dall’azionista, ma di quei 120 sulla parte sportiva ne sono stati investiti 60 netti, 50 il primo anno e dieci nei successivi tre, che rappresentava l’investimento minimo sufficiente per mantenere la categoria. Poi visti i risultati non felici si è deciso di non tenere conto dell’aspetto economico. Ma per avere maggiore competitività serve uno sforzo più forte da parte dell’azionista sulla parte sportiva”.

Primo piano
TMW Radio Sport
Serie A
Serie B
Serie C
Calcio femminile