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Calciatori e social: maneggiare con cura

Calciatori e social: maneggiare con curaTUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
venerdì 15 dicembre 2017, 07:152017
di Gianluigi Longari

La gestione dei social network è spesso fonte di discussioni. Sia per dinamiche aziendali felici, come nel caso del Pordenone che ha impressionato il mondo del calcio e della comunicazione per la gestione della sfida contro l’Inter, sia per questioni decisamente più controverse che non hanno mancato di suscitare polemiche. L’ultimo caso è quello del centrocampista della Juventus Stefano Sturaro, costretto a porre le pubbliche scuse nei confronti di un adolescente napoletano apostrofato in malo modo dopo qualche provocazione. Per non parlare degli hackeraggi a orologeria, come nel caso di Donnarumma, che prima di tornare prepotentemente alla ribalta nelle ultime ore, aveva già tenuto impegnate le cronache sportive in estate per qualche post provocatorio e non calibrato dal quale prese immediatamente le distanze sostenendo di non esserne stato l’autore.

Per non parlare della gaffe antisemita di Balotelli, un vero habitué della categoria, quando trasformò un tentativo di messaggio anti razzista in una bomba deflagrata con effetti diametralmente opposte. Sino ad arrivare a vere e proprie dinamiche di mercato svelate in anticipo rispetto alle società artefici della trattativa, come nel caso del trasferimento di Cerci dal Torino all’atletico Madrid: un’operazione evidentemente nata sotto una cattiva stella, alla luce degli sviluppi successivi. Un rapporto controverso, sfociato a volte in vere e proprie liti con tifosi di squadre avverse o con chiarimenti atti a giustificare la fine di un rapporto professionale. Ad ogni modo, un’arma a doppio taglio da maneggiare con estrema cura.