Chi ha visto il capitano? Così anche 60 minuti sono troppi

Nelle prime sei gare della stagione, Marek Hamsik ha giocato al massimo 66 minuti. Sempre partito dal primo minuto, sempre sostituito nella ripresa soprattutto a causa di prestazioni che non hanno soddisfatto le attese. "Per me Marek è un giocatore insostituibile, anche quando non è al massimo", ha detto Sarri due giorni fa. Spiegando che mai e poi mai penserà a un Napoli senza il suo attuale capitano. "Quando un fuoriclasse come lui vive un momento difficile io lo sostengo ancora di più: perché presto mi darà in cambio il 101%", ha chiosato.
Attestati di stima vera, profonda.

Eppure in questo momento non convincono fino in fondo, soprattutto dopo la gara di ieri sera. Perché questo Hamsik non solo è lontano dal 100% della condizione, ma probabilmente anche dal 50%. E' sempre fuori dalla manovra, sbaglia i passaggi più elementari e manca in quei movimenti senza palla che sono sempre stati il suo marchio di fabbrica, oltre che caratteristica essenziale per tutto il reparto offensivo.
"E' deprimente la regolare sostituzione dopo un'ora", ha tuonato il suo agente meno di 48 ore fa chiedendo maggior spazio per il suo assistito. Dichiarazione troppo di parte, faziosa perché non corroborata dalla prova del campo. Casomai, in questo momento si pone il problema contrario: non è meglio farlo riposare per qualche gara per ritrovare poi il vero capitano?