Complimenti al Palermo. Quando la correttezza va oltre il paracadute
Una settimana di polemiche, giorni e giorni di frecciatine e risposte infuocate perché a volte gli incroci del calendario ti mettono dinanzi a partite che muovono la classifica, ma soprattutto interessi economici.
La questione paracadute, che ha tenuto banco per tutta la scorsa settimana, ha visto nel Palermo l'ago della bilancia di una questione sportiva che metteva insieme aspetto economico ed etico. Per i pochi che non lo sapessero, questo il sunto della questione: con la retrocessione dell'Empoli, i rosanero si sarebbero preclusi la possibilità di incassare ulteriori 15 milioni di euro in caso di non risalita immediata nel massimo campionato.
Da lì lo strascico di polemiche, perché nel paese dei sospetti e dei retropensieri tutti ipotizzavano un Palermo arrendevole al Barbera contro l'Empoli. Una tesi seccamente ieri sera, smentita da una squadra che - seppur con un undici ampiamente sperimentale - è scesa in campo con la voglia di salvare almeno la faccia in una stagione sciagurata. La squadra di Bortoluzzi, soprattutto grazie a Fulignati (empolese doc), ha stretto i denti nel primo tempo e nella ripresa ha sfruttato gli spazi lasciati da un Empoli malmesso in campo per pungere due volte Pelagotti.
Il 2-1 finale ha condannato i toscani e contribuito alla salvezza del Crotone. E' servito, però, anche a salvare la faccia a un campionato troppo spesso accusato e condannato prima ancora dei fatti.