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Corsa salvezza: protagonisti e scenari di uno sprint a lunga scadenza

Corsa salvezza: protagonisti e scenari di uno sprint a lunga scadenzaTUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
martedì 28 novembre 2017, 07:302017
di Gianluigi Longari

Se la lotta per il vertice è contraddistinta da tre squadre in soli quattro punti e determina riflessioni più che legittime sulla competitività del campionato, quella per la salvezza apre a ragionamenti ancora più approfonditi ed è testimone di una vera e propria bagarre destinata a concludersi solo sul filo di lana della stagione in corso. Benevento a parte, infatti, sono ben sei le società racchiuse nella forbice minima di tre punti, ovvero quelli racimolabili all’interno di una singola partita, raccontando una realtà suscettibile di variazioni ad ogni piè sospinto settimana dopo settimana. Stimoli importanti e punti di forza per ogni realtà contraddistinguono una lotta all’ultimo scontro diretto, che proprio nell’ultimo weekend è costata l’ennesimo scalpo su una panchina della massima serie. Dopo Delneri è toccato a Bucchi e così Udinese e Sassuolo saranno chiamate a rinverdire gli stimoli delle rose incautamente costruite in estate con l’ausilio di nuove guide tecniche. Il Crotone ha già determinato dodici mesi fa i confini del miracolo sportivo e tra alti e bassi darà fiducia al suo allenatore forte di alcune individualità come Trotta e Budimir che alla lunga potrebbero fare la differenza.

Il Genoa sta assimilando le idee tattiche di Ballardini ed avrà come appiglio la linearità degli schemi tattici del proprio allenatore per fare da contraltare alla confusione che regna sovrana in società in attesa del classico ribaltone di mercato previsto anche questo gennaio come ogni sessione invernale. La Spal vive sull’onda dei propri miracoli e si affida a Semplici ed al suo senso di appartenenza ad una realtà comunque sempre complicata da affrontare, ed infine l’Hellas Verona mostra tangibili segnali di ripresa frutto della propria qualità avanzata. Tra gli alti e bassi di Pazzini e l’esperienza di Cerci, il vero propulsore è quel Daniele Verde che ha palesato il suo desiderio a lunga gittata di tornare a vestire la maglia giallorossa della Roma, e che nel frattempo si sta mettendo in luce come l’imprevedibile arma in più dello schieramento di Pecchia. Non è un mistero, del resto, che diversi altri club tanto in Italia quanto in giro per il vecchio Continente abbiano acceso i fari sul suo conto.
 Insomma scenario in divenire e protagonisti assegnati per un finale ancora tutto da scrivere, ma certamente denso di emozioni.