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Cos'hanno visto gli occhi di Mourinho a Podgorica

Cos'hanno visto gli occhi di Mourinho a Podgorica
© foto di Imago/Image Sport
venerdì 12 ottobre 2018, 07:452018
di Dimitri Conti
Rubrica settimanale in collaborazione con calcioslavo.it

Ieri sera in terra montenegrina, nella capitale Podgorica, si è scritta una pagina significativa del calcio alle latitudini dell'ex Jugoslavia. Per la prima volta nella loro storia si sono incontrate Montenegro e Serbia, che fino al 2006 componevano una sola unità. A mettere ulteriore pepe alla sfida c'era anche una situazione di classifica che vedeva le due selezioni appaiate in vetta, e gli ospiti - tecnicamente i favoriti - indeboliti dalle assenze sicure di due leader quali Kolarov e Matic. Ma per i padroni di casa la possibilità del colpaccio non si è mai concretizzata: i serbi si sono imposti per 0-2 in una partita sì storica, ma altrettanto serena in campo. I rapporti tra gli abitanti dei due paesi non sono così incrinati come in altre situazioni, tanto che anche alla vigilia alcuni giocatori di due bandiere diverse ma dello stesso club (tutti della Stella Rossa o ex bianco-rossi come Radonjic) hanno trascorso del tempo assieme, immortalandosi in foto distensive. In questo ampio contorno, c'è di più: sugli spalti c'era uno spettatore d'eccezione.

Come documentato da vari media locali, e anticipato dalle indiscrezioni della vigilia, gli spalti del Pod Goricom hanno accolto José Mourinho. L'allenatore portoghese, individuato in compagnia dell'amico Predrag Mijatovic, ha da tanti anni forti legami lavorativi con la Serbia, e proprio in quella direzione erano rivolte le sue attenzioni di fine ed acuto osservatore. Secondo il Telegraf, le attenzioni dello Special One erano rivolte soprattutto verso Nikola Milenkovic. Autore di una crescita esponenziale tra Fiorentina e nazionale, e capace di ricoprire il ruolo di centrale da una parte e quello di terzino bloccato dall'altra, è un nome in auge tra i grandi club, come dimostrano le attenzioni speciali rivolte a lui anche dai cugini del City e dall'Atletico Madrid. Il difensore viola ha risposto con una prestazione sontuosa, da migliore in campo. Nelle pagelle diffuse sulle varie testate serbe è difficile trovare un voto che scenda sotto il 7.

L'occhio di Mourinho poteva non cadere su Sergej Milinkovic-Savic? Impossibile da credere il contrario, anche se nella circostanza Mou sarà rimasto deluso dallo scoprire che il laziale, giocatore che piace allo United ma non solo, era rimasto in panchina e sarebbe subentrato solo a poco più di dieci dalla fine. In ogni caso, per un Mourinho talmente pericolante che sembra difficile poterlo immaginare a programmare grandi acquisti futuri senza l'appoggio deciso del club, l'occasione è sembrata buona per staccare la spina da un momento particolarmente complesso, apparendo infatti piuttosto sereno nell'occasione. A fine partita i media locali che hanno provato ad avvicinarsi come risposta hanno ricevuto un "Vuoi un autografo?", prima della sua uscita di scena. Lo stile è quello, diffidate dalle imitazioni.