Da George a Timothy Weah: Buffon, un cognome nel destino
Da un Weah all'altro, un cognome nel destino. Gianluigi Buffon esordì in Serie A in un pomeriggio di metà novembre del 1995, quando Nevio Scala lo schierò titolare contro il Milan di Capello, Baggio, Boban e King George, la squadra che si avviava a vincere il suo quarto Scudetto in cinque anni. Al Tardini finì 0-0, grazie anche ad alcuni interventi decisivi del 17enne ragazzo di Carrara, che da quel momento avrebbe cominciato la sua personale scalata verso l'Olimpo del calcio.
Ventitré anni dopo, a 40 primavere suonate, Buffon ha deciso di lasciare l'Italia per tentare l'avventura nel Paris Saint-Germain delle stelle Neymar, Cavani, Thiago Silva, Di Maria e Mbappé. E di Timothy Weah, figlio del primo e unico Pallone d'Oro africano della storia. La prima partita ufficiale con il nuovo club ha offerto il più classico dei déjà-vu, anche se stavolta il Weah in questione ha giocato insieme a SuperGigi, segnando il terzo dei quattro gol che hanno consegnato ai ragazzi di Tuchel la Supercoppa. Il primo trofeo alzato da Buffon in Francia.