Da nemico a strumento utile: come cambia l'Allegri-pensiero sul VAR
“Non do giudizi, dico solo che se vogliamo far diventare il calcio un non sport allora continueremo a usare il VAR su situazioni soggettive”. Ipse dixit: Massimiliano Allegri, dopo il gol annullato a Mandzukic che portò la Juventus a pareggiare contro l’Atalanta. Flash forward: “Il VAR sicuramente avrebbe aiutato l'arbitro in questa decisione, penso che sia uno strumento utile per valutare episodi che all'arbitro possono scappare. In un'azione veloce il VAR ti può aiutare”. Sempre Allegri, ma dopo l’espulsione di Cristiano Ronaldo al 29’ della gara contro il Valencia. Un rosso che, a conti fatti, non ha impedito alla Juventus di espugnare il Mestalla, ma avrebbe potuto rovinare l’intera stagione della Vecchia Signora.
Al netto di interpretazione e contesto, è cambiato l’Allegri-pensiero, perché Cristiano Ronaldo che tocca i capelli di Murillo è una situazione soggettiva, quelle in cui l’Allegri post-Atalanta non avrebbe voluto lo zampino del VAR. A voler essere maliziosi, si direbbe che contano gli episodi, pro o contro. A voler pensare bene, che l’esperienza fatta in Serie A abbia convinto il livornese della necessità della video-assistenza arbitrale, anche a livello continentale. Malizia o no, sono situazioni soggettive. Appunto.