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Dalla città fantasma alla Champions: Roma, non sottovalutare il Qarabag

Dalla città fantasma alla Champions: Roma, non sottovalutare il QarabagTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
martedì 5 dicembre 2017, 12:452017
di Ivan Cardia

"Speriamo di pescare il Qarabağ". Siamo onesti: qualsiasi tifoso, il giorno del sorteggio, aveva come obiettivo la modesta squadra azera. Che però, per informazioni bussare a casa Simeone, in parte ha rappresentato una sorpresa per la Champions League 2017/2018. Partiamo dalla storia: fondato nel 1951, il Qarabağ porta il nome di Ağdam, che però nel frattempo non fa più parte dell'Azerbaigian. Anzi, per essere più precisi non esiste più: devastata dalla guerra del Nagorno Karabakh, fa parte dello stato de facto Artsakh, non riconosciuto da altri Stati dell'Onu. Da metà anni '90, pur avendo spostato formalmente la propria sede a Quzanlı, il Qarabağ gioca così a Baku, capitale dell'Azerbaigian: lontano dalle proprie origini, vicino ai tifosi, in uno stadio da 70 mila spettatori.

I successi, anche nazionali, sono storia recente. In particolare, il Qarabağ inizia a vincere il campionato azero dopo l'indipendenza, conseguita alla dissoluzione dell'USSR. Un campionato nel 1993, poi i trionfi recenti: dal 2013 a oggi, il campionato azero non ha storia. Quattro vittorie su quattro per gli Atlılar, i cavalieri, bianconeri, che dopo tredici partite conducono la Premyer Liqası con tre punti di vantaggio sul FK Gabala. Arriviamo al campo, all'Europa. Non per decantare le caratteristiche tecniche della squadra. Oggettivamente limitate: il Qarabağ ha poche individualità e anche abbastanza limitate.

Però la squadra, allenata da Gurban Gurbanov, ha sorpreso l'Atlético Madrid di Diego Simeone. Sia in patria che, soprattutto, al Wanda Metropolitano. Col Chelsea e con la Roma le cose sono andate diversamente: tre sconfitte in altrettante partite. I punti sono così due, conquistati entrambi contro i Colchoneros, con due gol fatti e tredici subiti. Non proprio insormontabile, è vero, ma sanno difendersi, e venderanno cara la pelle. Anche senza obiettivi concreti di classifica: alla seconda partecipazione in Champions nella propria storia, conta anzitutto mettersi in mostra.