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Dalla testa di Brignoli a quella del Milan. Quando perdere non aiuta a vincere

Dalla testa di Brignoli a quella del Milan. Quando perdere non aiuta a vincereTUTTO mercato WEB
giovedì 7 dicembre 2017, 21:302017
di Marco Conterio

Vincere aiuta a vincere. E dopo un pareggio contro il Benevento, una piccola iniezione di fiducia a un Milan che vive un periodo nerissimo anche extra campo, superare il Rijeka non avrebbe fatto male. Invece no. Invece il morale s'affossa, con un ko frutto di un turnover selvaggio da parte di Gennaro Gattuso, che ha mandato in campo i suoi ragazzi e tante seconde linee. Ha schierato il 3-5-2, poi è passato al 4-4-2, ma i rossoneri sono stati un disastro. Un pianto. "Quando si indossa la maglia del Milan bisogna rispettarla", dice Ringhio nel post gara, aggiungendo che "serve cambiare la rotta" e che "così non si va da nessuna parte". Si assume le responsabilità, Gattuso, al secondo disastro consecutivo.

Dalla testa di Brignoli a quella svagata dei giocatori in Europa League, incapaci di prendersi la responsabilità sul campo di ridar vita a una stagione nera. Scura. Cupa. Dove le vicende societarie non aiutano, dove le scelte di mercato sono state evidentemente fallimentari, dove cambiare Vincenzo Montella con Gennaro Gattuso è stato per adesso un azzardo più che un esperimento riuscito. Vincere aiuta a vincere, spesso. Il problema è che perdere non lo fa. E che talvolta ha anche l'effetto contrario.