Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

Dalle lacrime alla cravatta: l'anno della Roma dopo l'addio di Totti

Dalle lacrime alla cravatta: l'anno della Roma dopo l'addio di TottiTUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
lunedì 28 maggio 2018, 12:002018
di Pietro Lazzerini

Un anno fa il popolo romanista si stava preparando a piangere l'addio al calcio dell'ottavo re di Roma. Francesco Totti, al termine di un anonimo Roma-Genoa, salutò i propri tifosi tra la commozione generale. Un saluto che non si è mai tramutato in addio come per esempio accaduto a Torino per Alex Del Piero o come capiterà ancora con la partenza di Gigi Buffon dalla Juventus, perché l'ex numero 10 è stato bravissimo a calarsi in un ruolo di team manager, quasi marginale e all'ombra, pur di proseguire la propria strada a braccetto con i colori di sempre.

D'altro canto bisogna però fare anche i conti della prima stagione senza il Capitano e sono conti tutt'altro che negativi. In molti si attendevano una Roma in difficoltà, alle prese con uno spogliatoio che rischiava di smarrirsi senza la propria guida. Ma la presenza costante dello stesso Totti, le qualità umane e tecniche di Di Francesco e la chiarezza di Monchi, hanno permesso alla squadra e alla piazza di vivere un anno senza isterismi, con una crescita globale molto più rapida rispetto al recente passato.

La Roma è arrivata saldamente al terzo posto in classifica. Forse un po' distante dalla Juventus per le ambizioni dei tifosi, ma comunque in linea con il principale obiettivo di qualificarsi alla prossima Champions League. Non solo. Proprio nella competizione più importante al mondo per quanto riguarda i club, è riuscita nell'impresa che mancava da più di 30 anni, ovvero accedere alle semifinali e rischiare perfino di conquistare la finalissima.

Un saldo dunque ampiamente positivo che è arrivato perché tutto l'ambiente, anche grazie alla maturità dello stesso Totti, ha superato un lutto sportivo guardando al futuro senza perdersi per strada. Se il buongiorno si vede dal mattino, nonostante una lacrima oggi possa scendere ancora ricordando la bellezza del saluto dello storico capitano, il futuro giallorosso slegato dal Totti giocatore e sposato del dirigente, potrebbe riservare tante altre sorprese positive.