Dybala alla Montella, una volta al Catania
Per una volta Antonio Cassano ci ha azzeccato. O meglio, il talento di Bari Vecchia spesso dà buoni consigli (per non poter dare più il cattivo esempio, direbbe De André) su calciatori in attività, oltre che su alcune dinamiche che spesso si concretizzano. Tanto che, dopo il suo intervento del lunedì sera a Tiki Taka, Vincenzo Montella ha ammesso di rivedersi in Paulo Dybala, certamente il giocatore più decisivo in questo primo scorcio di campionato, con una media voto altissima.
Tanto che non era stato solo Montella a intravedere certe doti. "Lo conosco da quando aveva 17 anni e giocava ancora in Argentina. Lo avevo chiesto a Lo Monaco ai tempi del Catania, ma poi andò al Palermo. Lo scoprì lui e mi disse che aveva le mie qualità". Storia che s'intreccia, perché Dybala finì in Sicilia con l'agente, Gustavo Mascardi, che di fatto deteneva parte del cartellino. Un'operazione a cifre molto alte, circa 12 milioni di euro che il Catania difficilmente si sarebbe potuto permettere. Un anno di apprendistato e poi l'esplosione, in Serie B. Inarrivabile per Messi, ma anche per quasi tutti i club italiani: Dybala probabilmente, e diversamente da Montella, dovesse andar via dalla Juventus andrebbe in uno dei due-tre top club mondiali.