Buffon-day, Guardalben: "Pensavo di esser forte, poi vidi Gigi"
"La carriera parla per lui. Appena lo vidi allenarsi per la prima volta mi si illuminarono gli occhi". Matteo Guardalben è stato il vice di Buffon al Parma e racconta tanti aneddoti curiosi sul portiere carrarino: "Mi sentivo forte ma appena vidi Gigi capii che esser forte era un'altra cosa. Lui era un vero fenomeno. Così dissi al mio procuratore: 'O mi trovi un'altra squadra oppure guardo Gigi giocare'. E' stato eccezionale e mi dispiace che non sia riuscito a conquistare la Champions. Per quanto riguarda la scelta di smettere - spiega a Tuttomercatoweb.com - è giusto che se davvero lo farà lo abbia fatto con la sua testa, senza ascoltare le pressioni esterne. Fossi stato in lui forse avrei continuato, ma alla fine è anche meglio se tutti diranno: però poteva proseguire per 2-3 anni...".
Tornando al Parma, quali altri episodi le vengono in mente?
"Ricordo che lo difendevo quando c'era chi lo criticava per qualche suo atteggiamento che poteva sembrare eccessivo. Una volta indossò, sotto la casacca, la maglia di Superman e alla fine di una grande partita con l'Inter la mostrò a tutti. Fu criticato perché poi secondo molti questo modo di fare gli si sarebbe ritorto contro. In realtà poteva permetterselo già all'epoca. E' stato fortissimo anche perché ha saputo modificarsi attraversando senza difficoltà il cambiamento del ruolo del portiere. Era nato con il retropassaggio che si poteva prendere con le mani ed è diventato, con la perseveranza e l'allenamento serio, abile con i piedi e nel far ripartire l'azione"