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esclusiva

De Capitani: "Allegri gradirebbe Borriello"

ESCLUSIVA TMW - De Capitani: "Allegri gradirebbe Borriello"TUTTO mercato WEB
© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport
domenica 19 agosto 2012, 12:002012
di Elena Rossin

Abbiamo intervistato in esclusiva Luca De Capitani, giornalista inviato di Rai Sport, e con lui parlato del Milan. Pato ha caratteristiche tecniche più simili di quello che si possa pensare a Ibrahimovic. Lo scambio Pazzini-Cassano farebbe correre al Milan il rischio di regalare il giocatore all'Inter. Per Matri la Juventus chiede quanto l'ha pagato al Cagliari. Il Milan non ha soldi da spendere nel mercato. Un giocatore come Bendtner avrebbe due ordini di problemi: l'adattamento al campionato italiano e l'accettare di giocare poco se Pato torna a essere quello di un tempo. Non ci sono calciatori disponibili a decurtarsi ingaggi importanti o ad accettare trasferimenti al buio. Mexes non ha mercato a causa dell'ingaggio troppo elevato.

Squadra in divenire perché non solo mancano i sostituti di chi è andato via, ma forse la rosa è proprio da completare perché allo stato attuale il Milan non può competere come vorrebbe?
"E' poco ma sicuro che il Milan non è competitivo a livello internazionale. Dipenderà molto da cosa vorrà fare e le idee non sono ancora chiare nel senso che l'organico potrebbe essere quasi completo se l'obiettivo fosse di puntare al campionato e a una stagione di transizione dove si vuole far bene in Italia e in Europa si accetta quello che arriva, ma è assolutamente insufficiente, e a meno di un miracolo rimarrà gravemente insufficiente, se l'obiettivo è arrivare ai quarti di finale o oltre in Champions League. Non perché sono andati via due giocatori fondamentali come Thiago Silva e Ibrahimovic, ma soprattutto è andato via lo zoccolo duro di quei giocatori che rappresentavano, di fatto, gli unici che nel Milan avevano vinto qualche cosa. Troppa gente, secondo me, si dimentica che leggendo i nomi di cui è composta la rosa del Milan, compresi Ibra e Thiago Silva, sono ben pochi quelli che avevano vinto qualche cosa e avevano grande esperienza internazionale, per quello l'anno scorso nonostante avesse un organico molto competitivo ha faticato perché molti giocatori non erano abituati a vincere e quest'anno a maggior ragione ancora di più. Se il Milan e soprattutto i suoi tifosi si mettono in testa che sarà una stagione di basso profilo in Europa, dove difficilmente il Milan potrà superare gli ottavi di finale con questi uomini, ma, invece, punterà forte sul campionato potrebbero bastare una-due pedine, un attaccante di peso e i nomi sono quelli che circolano. Ad Allegri piacerebbe molto allenare Borriello, ha caratteristiche differenti da Ibrahimovic seppur anche lui sia molto fisico, è un attaccante che gioca tantissimo di sponda e il suo maggior pregio, come diceva Leonardo che, infatti, lo preferiva a Inzaghi, è che gioca tantissimo per la squadra. Borriello non è un attaccante che fa cinquanta gol, ma una punta che permette alla squadra di rifiatare, sa giocare spalle alla porta e fare sponda, caratteristiche completamente differenti da quelle di Ibra, ma che guarda caso sono proprio quelle che mancano nella rosa del Milan.
Pato, invece per assurdo è molto più simile a Ibrahimovic, è un attaccante puro che chiede il pallone in profondità e lo vuole in verticale e non sa giocare spalle alla porta. Borriello in questo momento è assolutamente il giocatore preferito da Allegri e il Milan cercherà di prenderlo in prestito con diritto di riscatto fino all'ultimissimo giorno di mercato.
Personalmente non credo molto al possibile scambio Pazzini-Cassano perché è troppo alto il rischio per il Milan di regalare un giocatore che potenzialmente è uno dei top player in Italia, uno dei cinque nostri migliori giocatori. Il Milan si è sempre fatto vanto di aver preso dall'Inter i fenomeni e se mai ceduto bidoni e difficilmente potrebbe commettere un errore del genere, per quanto sia in un momento di crisi economica e nonostante che lo scambio converrebbe a entrambe le società.
Matri sarebbe potuto essere un altro obiettivo per l'attacco, ma la Juventus pretende, giustamente, 10-12 milioni di euro, vale a dire quello che ha pagato il giocatore al Cagliari un anno e mezzo fa".

Nonostante le cessioni di Thiago Silva e Ibrahimovic per far cassa il Milan continua a non avere un buon budget da poter investire per comprare giocatori di primissimo livello?
"Il Milan non ha assolutamente soldi e la conferma di questo arriva anche dal fronte Kakà, l'unica opportunità che hanno i rossoneri di prendere il giocatore è di prenderlo in prestito e anche in questo caso starà alla finestra fino al 31 agosto alle 18,59 sperando che l'arrivo di Modric al Real Madrid e i problemi economici della squadra spagnola possano convincere Florentino Perez, se non altro a eliminare un ingaggio pesante com'è quello di Kakà. Ma in Spagna ragionano in maniera diversa da quello che fanno i nostri presidenti. Per quanto il Real abbia problemi economici preferiscono comunque guardare gli investimenti a lungo termine piuttosto che al domani, perché visto il sistema fiscale spagnolo il rischio è di risparmiare quest'anno 10 milioni, che poi lordi sono 13 perché loro hanno il 24 per cento sull'imposta degli ingaggi dei giocatori, per poi riaverlo in rosa il prossimo anno pagandolo al 55 per cento, poiché dei dieci milioni netti che dà oggi al giocatore il prossimo anno gliene dovrebbe dare venti. Questo perché Kakà il prossimo anno tornerebbe al Real poiché il Milan non lo paga quest'anno per pagarlo l'anno prossimo e ha già dimostrato di agire così con Sevcenko e Crespo che non poteva e non voleva pagarli, mentre quelli che vuole pagare, come Ibrahimovic, li paga. Quindi se prende Kakà vuole che gli sia regalato".

Di conseguenza anche i vari Berbatov e Bendtner è improbabile che arrivino.
"Bendtner è un altro giocatore che piace ad Allegri e nella top lista che ha compilato ci sono a pari merito Borriello e Matri, poi Pazzini e di seguito tutti gli altri. Un giocatore come Bendtner avrebbe due ordini di problemi: l'adattamento al campionato italiano e l'accettare di giocare poco. Non bisogna dimenticarsi che il Milan non sta cercando un calciatore per fargli disputare sessanta partite perché in teoria il titolare al Milan è Pato, e un giocatore come Borriello accetterebbe senza problemi, anche perché in carriera l'ha già fatto, una coabitazione con Pato, Pazzini pur di rimanere in Italia e ancor di più a Milano e giocare la Champions League non avrebbe problemi. Ma i calciatori stranieri, se Pato fa il Pato degli inizi di partite in tutta la stagione non ne gioca solo una ventina al massimo, non accettano di andare in campo così poco. In più c'è da considerare i costi degli ingaggi".

Quindi i tifosi del Milan possono mettersi l'anima in pace ed essere certi che grandi colpi di mercato questa estate non ce ne saranno?
"Berlusconi negli anni ha abituato tutti a colpi di teatro all'ultimo istante, ma mai come quest'anno non ci sono soldi e poche opportunità di battere cassa, lo si vede anche con l'Inter e De Jong, un giocatore che Mancini ha già messo da tempo sul mercato, un paio di anni fa un'operazione di questo tipo si sarebbe chiusa in quarant'otto ore quest'anno sono tre settimane che se ne parla perché tirare fuori anche solo i soldi dell'ingaggio diventa complicato. Lo stesso Real Madrid pondera molto prima di comprare, infatti, Mourinho ha chiesto Modric a maggio e siamo al diciannove agosto e non è ancora stato preso, poi è certo che arriverà, ma le trattative sono molto complesse e lunghe e soprattutto non ci sono calciatori disponibili a decurtarsi ingaggi importanti o disponibili ad accettare trasferimenti al buio. Ad esempio Aquilani ha sempre chiesto un trasferimento definitivo e ha dovuto aspettare quattro anni ed è stato sballottato di qua e di là, prima alla Juventus, poi al Milan e adesso con la Fiorentina finalmente è riuscito a trovare una sistemazione definitiva. Anche per i giocatori è difficile accettare situazioni pro tempore senza garanzie di conferme".

A centrocampo e in difesa ci sono possibili arrivi magari a fronte di altre partenze, tipo quella di Mexes?
"In questi due reparti, secondo me, non dovrebbero cambiare le cose. Il Milan sa che il gap tra le primissime della classe Barcellona, Real Madrid, e da quest'anno bisogna aggiungere anche Paris Saint Germain e Manchester City, è talmente alto che già riuscire a disputare gli ottavi di Champions sarebbe un grande traguardo. Quindi non vale la pena un esborso importante se poi non si raggiungono traguardi di un certo tipo. Io ad esempio non ho mai creduto neanche per un istante all'operazione Tevez perché è un giocatore che non dà garanzie e bisogna pagarlo addirittura più di Thiago Silva, quindi quelle di questo tipo sono operazioni controproducenti e, infatti, alla fine il Milan ha preso Zapata; Allegri sperava nell'esplosione di Acerbi, ma il ragazzo deve crescere e non può essere un titolare inamovibile. Il Milan in difesa ha un grosso problema che si chiama Mexes: si è presentato non in forma all'inizio del ritiro. Io avevo seguito agli Europei la Spagna e lo avevo incrociato ai quarti di finale in occasione della partita con la Francia e già in quell'occasione non mi era sembrato in perfetta forma fisica, poi l'ho rivisto il giorno che era tornato a Milano quando i compagni stavano partendo per gli Stati Uniti ed era in sovrappeso. In più Mexes non ha mai avuto un buon rapporto con Allegri perché il mister pretende che tutti i giocatori diano il cento dieci per cento dal punto di vista fisico e atletico e Mexes ha vissuto l'idea di andare al Milan come un discorso di fine carriera e quindi Allegri vorrebbe che fosse ceduto, ma il giocatore guadagna 4 milioni di euro l'anno e in Europa nessuno può permettersi di dargli tale cifra. Anche se il Milan volesse darlo via gratis nessuno gli elargirebbe un ingaggio di questo tipo, di conseguenza nessuno lo vuole perché si trovano giocatori migliori a un prezzo decisamente inferiore".

Ad esempio Ogbonna guadagna molto meno di Mexes e vale molto più di lui.
"Infatti, il Milan ha in mano Ogbonna e ha fatto di tutto per convincere Cairo a cederlo per una cifra intorno ai 10 milioni di euro e oltretutto i rossoneri avrebbero inserito nell'accordo due-tre giocatori che possono interessare al Torino, come ad esempio Verdi, però Cairo con il ritorno in serie A non poteva permettersi, per problemi di piazza, di cedere "l'unico vero giocatore di calcio" che ha in rosa. E se lo desse via adesso darebbe l'impressione di fare il discorso del Pescara che rischia di retrocedere a novembre-dicembre, ma Torino come piazza non è Pescara.
Il problema del Milan è che sono finiti i soldi per i motivi che si sono sempre detti. Silvio Berlusconi è un po' che, nonostante abbia ripreso la carica di presidente, non ha più una gestione immediata e diretta, due anni fa aveva preso Ibrahimovic ben sapendo che era un'operazione di facciata, infatti, lo aveva pagato 24 milioni di euro in quattro anni e il primo anno il giocatore era in prestito quindi, di fatto, Ibra è stato pagato un solo anno, lo scorso, 5 milioni al Barcellona e quindi si sapeva che il Milan lo avrebbe venduto e oltretutto l'ingaggio era pagato per metà dalla cessione di Ronaldinho, che aveva più o meno lo stesso ingaggio, e dagli sponsor".

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