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esclusiva

Kanchelskis: "Russia, è tutto sbagliato. Sarà un flop"

ESCLUSIVA TMW - Kanchelskis: "Russia, è tutto sbagliato. Sarà un flop"TUTTO mercato WEB
giovedì 14 giugno 2018, 11:002018
di Gaetano Mocciaro

La Russia padrona di casa non vive il momento migliore a livello di talenti. La squadra che arrivò in semifinale a Euro 2008 era di ben altro spessore e da allora sono seguite solo delusioni. Difficilmente questa selezione avrebbe potuto qualificarsi per il torneo ma, chissà, la magia della rassegna iridata e la spinta dei tifosi può fare miracoli. Andrej Kanchelskis, fra le stelle della prima Russia dopo la dissoluzione dell'Unione Sovietica, non è certamente fra gli ottimisti. E spiega il perché ai microfoni di Tuttomercatoweb.

Kanchelskis, la Russia attuale è lontana parente della selezione che fece grandi cose dieci anni fa in Austria e Svizzera
"Non c'è paragone. Purtroppo in Russia si è persa la storia, la tradizione e il sistema per preparare i calciatori. I giocatori attuali poi non sanno cosa è stato il nostro passato calcistico ed è un problema. Non ci sono buone scuole o accademie e ovviamente non escono fuori talenti. Il livello è terribile, serve cambiare tutto".

Il riferimento è al sistema sovietico, calcisticamente parlando
"Sì, c'era un altro tipo di cultura e preparazione. Sin dalle scuole c'era la cultura dello sport, della disciplina, del voler migliorarsi e superare i propri limiti. Tutto questo non c'è più, questi sono i risultati ed è un problema. Ma c'è dell'altro".

Prego
"Negli anni '90 almeno i giocatori emigravano all'estero, nei migliori campionati e miglioravano: io sono stato in Inghilterra, Italia e Scozia, ma penso anche a elementi come Shalimov o Kolyvanov che si trasferirono in Serie A. Oggi invece nessuno lascia il Paese. E come fai a migliorare? Al limite puoi giocare per lo Zenit, ma lo Zenit non è mica paragonabile alle grandi squadre europee. Però dà stipendi alti, importanti, così come altre big russe. E ovviamente una grande squadra europea non va a pescare in una big russa, perché va a prendere un giocatore nemmeno così forte con un ingaggio difficilmente pareggiabile. E di conseguenza questi calciatori non crescono e con loro tutto il movimento russo resta fermo".

Certo, una volta era diverso. Chi arrivava dall'Unione Sovietica aveva il salario minimo
"Anche io prendevo poco in Inghilterra ma senza risalire all'Unione Sovietica anche Shevchenko quando si trasferì al Milan non aveva di certo un ingaggio faraonico. Se l'è poi conquistato migliorando di anno in anno. Situazione che da noi non è più possibile: i giocatori prendono tanto, hanno la comodità di fare sempre la Champions restando in patria magari giocando per CSKA o Zenit e non hanno necessità di emigrare. E non migliorano. Questa è la mentalità attuale".

Ultimamente sta emergendo il talento di Golovin. Si dice piaccia alla Juventus
"Sta scherzando? Non credo proprio la Juventus possa interessarsi a Golovin che è un buon giocatore ma al masismo da squadra da media classifica di Serie A".

Ha fiducia in Cherchesov?
"Niente contro di lui, ma in un contesto simile dove siamo il Paese ospitante la scelta della Federazione di affidargli la panchina non la capisco. Non è il tecnico giusto in questo momento. Abbiamo avuto Hiddink, Capello: tecnici di altissimo livello e il paragone è impietoso".

Cosa si aspetta dalla Russia ai Mondiali?
"Non ripongo troppa fiducia. Non sono pessimista, bensì realista e non credo andremo lontano".

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