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esclusiva

Lama: "Francia inesperta. Noi campioni grazie a un trauma"

ESCLUSIVA TMW - Lama: "Francia inesperta. Noi campioni grazie a un trauma"
sabato 16 giugno 2018, 10:002018
di Gaetano Mocciaro

Vent'anni fa la Francia saliva sul tetto del mondo per la prima volta. Fra i 23 c'era Bernard Lama, 44 presenze fra i pali dei Blues. L'ex portiere, in esclusiva per Tuttomercatoweb, ci dice la sua sulla selezione di Deschamps che tenterà di alzare per la seconda volta il trofeo e non solo:

Bernard Lama, questa è una Francia che può vincere il Mondiale?
"Sì e no. Sicuramente abbiamo ottimi giocatori a centrocampo, in attacco. Siamo una grande squadra ma molto giovane, manca esperienza e soprattutto è un gruppo che non si è allenato insieme spesso. Per cui serve tempo per trovare l'amalgama, giocare assieme per un po'".

La squadra del 1998 era più esperta, sotto questo profilo
"Esattamente, il nostro era un gruppo che giocava insieme da molto prima. È un gruppo che nasce dalla mancata qualificazione a USA '94. Fu un trauma, ma ci rese più forti, capimmo i nostri errori, imparammo a non ripeterli. Perdemmo la partita decisiva contro la Bulgaria in casa, un trauma che ci cambiò mentalità. E i risultati hanno iniziato a vedersi sin da Euro '96, dove siamo arrivati in semifinale. Quel risultato ci ha dato una grande iniezione di autostima. E nel 1998 eravamo più maturi e coesi".

Pensa che l'esperienza della selezione di Deschamps a Euro 2016 non sia sufficiente?
"Non possiamo paragonare una sconfitta in finale degli Europei con l'essere eliminati dalla Bulgaria nelle qualificazioni al Mondiale. Quello fu un vero e proprio scossone, una lezione che ci fece acquisire esperienza internazionale".

Quindi crede che questa Francia possa essere più pronta per Euro 2020 o Qatar 2022?
"Difficile dirlo, il calcio è imprevedibile. Nel 1998 nessuno si poteva immaginare che la Francia vincesse il Mondiale. E solo andando avanti nel torneo, partita dopo partita, abbiamo acquisito sicurezza e trasmesso ciò ai tifosi. Magari questa selezione vincerà già in Russia il Mondiale, dipende da come si mette il percorso. Se paragoniamo le due edizioni e guardiamo le rose sulla carta questa Francia ha più possibilità di vincere di quante non ne avesse la nostra a suo tempo. Ma come ho detto prima non so se hanno la mentalità giusta".

Mbappé si affaccia al Mondiale giovanissimo. Può essere la stella adolescente come Pelé nel '58?
"Paragone impossibile. Posso dire che Mbappé ha un grande talento e margini di miglioramento. Può fare un bel Mondiale, così come può farlo un altro giovane come Dembélé. C'è da dire una cosa però".

Prego
"Ai giorni d'oggi i giocatori vengono da stagioni logoranti. E non hanno nemmeno il tempo di riposare per poi preparare il Mondiale. Ne risente lo spettacolo e soprattutto ne risentono i calciatori. Per fare un esempio la nostra selezione aveva avuto un mese di tempo: la prima settimana di vacanza e le successive tre per prepararsi alla Coppa del Mondo".

Chi può fare la differenza?
"Non faccio nomi ma dico che tutto deve partire dalla difesa: ci aspettiamo solidità da Varane, Umtiti e Kimpembé. Abbiamo bisogno di ottimi guerrieri, un ottimo Pogba in mezzo e che gli attaccanti segnino. In porta confido molto in Lloris che ha la giusta esperienza e sicurezza. Ma prima di tutto bisogna stare bene in difesa".

Crede che le voci di mercato su Pogba e Griezmann possano influenzare l'ambiente?
"No, perché quando sei in Nazionale e sei nell'evento più importante il resto va in secondo piano. Si isoleranno".

Lei è stato per anni portiere del Paris Saint-Germain, peraltro vincendo l'unico trofeo internazionale del club. Come valuta l'acquisto di Gianluigi Buffon?
"Buffon è uno dei migliori portieri di tutti i tempi e tutti conoscono il suo spirito da combattente. Ma ha 40 anni, non è più giovane e il calcio è cambiato, serve più forza fisica. Non dico che sia una cattiva scelta ma non sono certo che possa essere la migliore fatta dal PSG. Non può essere il portiere del futuro della squadra. Certo, penso alla situazione relativa al Fair Play Finanziario e immagino che il club abbia voluto cogliere l'opportunità di prendere un grande portiere senza pagare il cartellino".

L'erede designato di Buffon fra i portieri italiani è Gianluigi Donnarumma. Le piace?
"Donnarumma è ancora giovane e onestamente ha delle caratteristiche che sono diverse dal mio modo di concepire il ruolo del portiere. Per me il portiere deve parare, essere bravo nelle prese mentre si dà troppo peso all'abilità con i piedi. Sia chiaro, è un buon portiere ma il suo stile non mi fa impazzire. Deve ancora migliorare".

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