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Lucchesi: "Montella non è Padre Pio. Radja via? Può essere"

ESCLUSIVA TMW - Lucchesi: "Montella non è Padre Pio. Radja via? Può essere" TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
lunedì 15 gennaio 2018, 21:152018
di Lorenzo Marucci

Dalle difficoltà di Montella al Siviglia, al caso Nainggolan passando per la Fiorentina. Con Fabrizio Lucchesi ex dg di Roma e Fiorentina abbiamo analizzato vari aspetti. A partire dalle difficoltà dell'Aeroplanino in Liga (ieri il secondo ko consecutivo). "Credo innanzitutto che il lavoro non si possa misurare sui risultati - racconta a Tuttomercatoweb - è un tecnico che è arrivato a metà stagione in una sqaudra già fatta. Non è che arriva Padre Pio e mette tutto a posto, bisogna dar tempo a Vincenzo di lavorare. E poi occorrerebbe vedere a fondo le partite e leggerle, sarebbe da presuntuosi dare giudizi netti da lontano. Occorre capire se le sconfitte sono arrivate per mancanza di organizzazione di gioco o per difetti dei singoli. Bisogna dare a Montella la possibilità di entrare nei meccanismi della della squadra e poi se i risultati non dovessero arrivare probabilmente le colpe andrebbero suddivise e sarebbero da ricercare anche nella costruzione del gruppo".

A Montella in ogni caso non conveniva aspettare un po' prima di rientrare in pista?
"Quando vieni esonerato c'è sempre la voglia di rientrare e di dimenticare l'amarezza di un licenziamento. Siviglia è una bella realtà e se Vincenzo ha accettato è perché ci sono le condizioni per fare un buon lavoro".

Che pensa invece della possibilità che la Roma ceda Nainggolan al Guangzhou Evergrande?
"A questa domanda avrei magari risposto diversamente qualche settimana fa. Ma quando ho letto di recente una dichiarazione di Monchi che diceva che a giugno ci sarà qualche altra cessione. Forse c'è legittimamente bisogno di sistemare i conti. In quel caso mi si è accesa una lampadina e ho pensato non si possa escludere una cessione di un calciatore importante come Radja".

Chiusura sulla Fiorentina. Che cosa si aspetta dalla seconda parte della stagione?
"La vedo da sesto-ottavo posto. Valorizza i giovani, ha un'impostazione aziendale virtuosa: ha dovuto abbassare il profilo delle aspettative però con questa squadra può ambire ad andare a ridosso dell'Europa. Vende, ricompra e investe. Poi l'esito delle stagioni varia: una volta entri in Europa magari un'altra non ce la fai. La Fiorentina di qualche anno fa era diversa perché c'era l'intento di scalare posizioni ma quel tipo di impostazione non c'è più nel senso che è cambiata la politica. E ora la Fiorentina sta facendo il massimo. Pioli è bravo e anche il management, Corvino in testa. Credo che i viola, in questa logica che ho evidenziato, possano rappresentare un modello".

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