Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre alessandriaascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
esclusiva

Pasciullo: "Il Molise esiste. Ma di questo passo scomparirà"

ESCLUSIVA TMW - Pasciullo: "Il Molise esiste. Ma di questo passo scomparirà"TUTTO mercato WEB
venerdì 16 novembre 2018, 18:152018
di Gaetano Mocciaro

Mirco Antenucci è il molisano che ce l'ha fatta, il giocatore che è riuscito a guadagnarsi la Serie A legittimandola a suon di reti. Prima di lui la piccola regione ha dato al massimo campionato il solo Luigino Pasciullo, terzino dell'Atalanta a cavallo degli anni '80 con la quale ha giocato anche in Coppa UEFA. Proprio Pasciulo ai microfoni di Tuttomercatoweb ci spiega le difficoltà di questo territorio a emergere nel mondo del calcio.

Luigi Pasciullo, il Molise storicamente dà pochi giocatori al calcio italiano. Perché?
"Intanto perché gli abitanti sono molti meno rispetto alle altre regioni, ma ci sono altri motivi. Ogni paese è distante 7-10 km dall'altro e non è facile amalgamare tutti e cercare di fare una squadra unica, forte. E poi c'è il campanilismo a frenare. Riflettevo su una cosa: vedo il Campobasso in Serie D, l'Isernia anche, le altre ancora più giù. Come fai ad emergere? Perché non unire le forze, fare una squadra molisana forte, che sia di riferimento della regione? L'ideale a Campobasso, nel capoluogo: dove affluiscono tutti i ragazzi in giro per il Molise e dove potrebbero anche studiare. Anche a livello logistico sarebbe la soluzione ideale perché la città è collocata nel mezzo della regione. Purtroppo manca l'organizzazione".

Lei ha rappresentato l'eccezione alla regola
"Io sono stato fortunato perché ho lasciato il mio paese, Montemitro, presto. Mi sono avvicinato a Montefalcone e ho cominciato a dare i primi calci in un campo sportivo. Prima lo facevo per strada. Quando facevo ragioneria mi sono trasferito a Campobasso, dove ho abitato con gli zii e mi sono trovato in una società ben organizzata, ossia l'Acli di Campobasso dove c'erano figure come Antonello Toti e Antonio Rauso, importanti per farmi crescere e lanciare altri giocatori nel professionismo. Oggi l'ideale sarebbe unire questa società ad altre realtà per dare al Molise una struttura calcistica forte".

Ai suoi tempi il Campobasso giocava in Serie B e comunque navigava fra i professionistici. Situazione più semplice
"Io ho esordito in C1 a 18 anni proprio con la maglia del Campobasso. Per me è un punto di riferimento e ai tempi c'era un grandissimo seguito: facevano i pullman per seguirci durante le partite. Manca qualcos'altro, non la passione dei ragazzi e nemmeno il talento perché vi posso assicurare che i molisani non sono più scarsi o più stupidi degli altri. Successivamente ho anche allenato il Campobasso, in C2 e in Eccellenza dove sono stato esonerato dopo aver vinto quasi tutte le partite. Manca l'organizzazione, una cultura calcistica".

Nessun imprenditore è disposto a investire sul calcio in Molise?
"A mio avviso il Molise dev'essere dei molisani e non di un molisano solo. Bisognerebbe trovare più sponsor, più imprenditori".

In Trentino-Alto Adige, regione altrettanto piccola, c'è il modello funzionante del Sudtirol
"Altra realtà, altra cultura, altra imprenditoria. Loro hanno strutture che in Molise non ci sono. Oltre a non esserci una squadra di riferimento qui manca proprio un punto di riferimento, dove i ragazzi possano ritrovarsi. Si fanno troppe chiacchiere e pochi fatti. Mi dispiace tanto perché il Molise è una bella regione, con tante culture e andrebbe valorizzata. E devono essere i molisani a farlo".

Si parla così poco del Molise che in rete non mancano le ironie
"Eppure abbiamo dato le origini a personaggi come Robert De Niro. Ma dicono che il Molise non esiste. Il Molise esiste, ma scomparirà perché ma allo stato attuale se vuoi emergere devi emigrare perché la situazione attuale non ti dà altre soluzioni".

© Riproduzione riservata