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Prep.Botafogo: "Vi racconto Elkeson e Cortes"

ESCLUSIVA TMW - Prep.Botafogo: "Vi racconto Elkeson e Cortes"TUTTO mercato WEB
© foto di Marco Iorio/Image Sport
venerdì 11 novembre 2011, 12:002011
di Marco Conterio

Elkeson sogna il Barcellona. Lo scrive nel suo profilo, sul sito ufficiale del Botafogo. Ama il Reggae, il suo libro preferito è Angeli e Demoni e ha un idolo: Ronaldo. Il Fenomeno è il simbolo anche di Bruno Cortes che ha un sogno chiaro: giocare presto in nazionale. Due obiettivi caldi e sensibili della Juventus, due giocatori del Botafogo nel mirino bianconero. Tuttomercatoweb.com è andato a sentire in esclusiva Rildo Tavares, preparatore del club bianconero e della nazionale brasiliana Under 20 ed Under 17, nonché figlio della grande stella del calcio brasiliano in Italia, Amarildo.

Partiamo dal terzino Cortes: che giocatore è?.
"Se vuole parto da una notizia: la Juve non ha fatto proposte ufficiali per il ragazzo. Il Chelsea è l'unico club europeo che è seriamente interessato, in passato c'è stato anche un abboccamento dei Rangers".

Non male: il Chelsea lo segue per rinforzare l'out destro della difesa?
"E' un giocatore davvero importante. Credo che dopo Dani Alves ci sia lui, non scherzo, per qualità. Chiaro. Ha un carattere molto fragile, è uno emotivo e poi non so se sia pronto: in fondo sei mesi fa giocava in C...".

Elkeson è descritto come fenomeno del domani invece.
"Ha dei colpi incredibili, ma il problema del calcio brasiliano sono i paragoni con l'Europa. Si è affermato in un pallone diverso, basti vedere Santos-Vasco dell'ultima domenica. Ci sono problemi tattici e difesivi notevoli. Io -sorride Tavares- ho 35 anni e corro più dei ragazzini: a questi giovani manca la gioia e a volte anche la concentrazione per affermarsi in Europa. Ramires del Chelsea è l'esempio più chiaro: ora si è fermato, mentre al Cruzeiro era una stella, uno che faceva la differenza".

La stessa questione che in molti si pongono a proposito di Neymar.
"Ho avuto lui e Ganso in Under 17. Sono giocatori fantastici tecnicamente e tatticamente, ma in Europa si scontrerebbero con una realtà troppo diversa. Basta vedere cosa è successo ad Adriano: Neymar non ha grande personalità, altrimenti avrebbe detto sì alla Spagna. Invece è in Brasile, è un simbolo, un'ìcona, anche per il marketing delle società. Ma in Italia sarebbe capace di mantenere lo stesso peso?".

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