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esclusiva

R. Oliveira: "In campo a 38 anni grazie al Milan. Sarei rimasto"

ESCLUSIVA TMW - R. Oliveira: "In campo a 38 anni grazie al Milan. Sarei rimasto"
giovedì 25 ottobre 2018, 11:302018
di Giacomo Iacobellis

Dieci club diversi, tantissimi gol e un palmarès ricco di trofei, ma Ricardo Oliveira non ha alcuna intenzione di fermarsi. Nonostante i suoi 38 anni suonati, l'attaccante brasiliano continua infatti a scrivere pagine di storia nel Brasileirão con la maglia dell'Atlético Mineiro. Dietro a questo impressionante traguardo, però, ci sono le importantissime esperienze maturate in Europa, specialmente con Betis e Milan. Nel giorno della sfida di Europa League fra le sue due ex squadre, TuttoMercatoWeb.com non poteva certo lasciarselo scappare e lo ha raggiunto in esclusiva per ripercorrere la sua lunga carriera in quattro Paesi diversi.

Le squadre cambiano, gli anni passano, ma Ricardo Oliveira continua a segnare. Ci svela il segreto della sua eterna giovinezza?
"Ho avuto la fortuna di giocare in grandi squadre, vincere titoli importanti con club e Nazionale, segnando in ogni piazza dove sono stato. L'unico segreto è che oggi come allora continuo a divertirmi in campo, mi sento preparato mentalmente e fisicamente. All'Atlético Mineiro le cose stanno andando bene, ho ancora tanta voglia di sudare, esultare e togliermi soddisfazioni".

Proprio come quando era al Betis.
"Il Betis è stato il primo club a scommettere davvero su di me in Europa. L'anno prima a Valencia avevo vinto Liga e Coppa UEFA, ma è a Siviglia che ho trovato la mia consacrazione. All'epoca l'allenatore era Lorenzo Serra Ferrer (oggi dirigente degli heliopolitanos, ndr) e per lui posso spendere solo belle parole. Mi diede massima fiducia e credo che i miei 22 gol del 2004-2005 lo ripagarono adeguatamente".

Dopo due anni ad alti livelli in biancoverde, con una breve parentesi al São Paulo, ecco il Milan nel 2006.
"Il salto più grande della mia carriera. Il Betis mi ha permesso di sfondare in Europa, ma anche di trasferirmi in un club storico e ambizioso come il Milan. Definisco sempre il club rossonero come lo spartiacque del mio percorso da calciatore. È anche merito di quella esperienza se oggi continuo a essere protagonista a 38 anni, con lo stesso impegno, lavoro e spirito di sacrificio di allora".

E una Champions League in bacheca, mica male.
"La Champions vinta col Milan nel 2007 è senza alcun dubbio uno dei ricordi più belli della mia vita. I rossoneri mi hanno dato tanto e, oltre a questo trofeo, mi hanno permesso di condividere lo spogliatoio con campioni strepitosi".

Un Milan a forti tinte verdeoro, con gente come Kaká, Ronaldo, Dida, Cafu e Serginho.
"Quando vivevo ancora in Brasile sognavo di giocare la Champions coi più forti del mondo. Già arrivarci a suon di gol col Betis era stato emozionante, figuratevi vincerla coi rossoneri... Parlo sempre con grande orgoglio di quel grandissimo Milan".

Le sarebbe piaciuto, immagino, restarci più di una sola stagione.
"Chiaramente. Mi sarebbe piaciuto tantissimo. Ormai però non penso che possa succedere (ride, ndr), ho 38 anni e non più 26. Io guardo avanti e proseguo il mio cammino, portando con me tanti ricordi speciali, a partire dal gol all'esordio nella vittoria contro la Lazio".

Quanto fu pesante raccogliere l'eredità di Andriy Shevchenko?
"C'erano grandi aspettative, ma non credo che fosse quello il problema. Sono comunque contento di quello che ho fatto e vissuto a Milano. Porterò sempre il Milan nel mio cuore".

Domanda scomoda: il Betis l'ha lanciata, il Milan è stato l'apice della sua carriera. Per chi tiferà stasera?
"Scegliere tra Betis e Milan per me è davvero difficile. Magari tifererò per i biancoverdi perché comunque è proprio lì che è iniziato tutto in Europa per me. A Siviglia poi ho lasciato tanti amici ed è nata mia figlia. Ovviamente, però, nutro grande affetto anche per il Milan. A San Siro mi aspetto complessivamente una bella partita stasera, entrambe le squadre hanno bisogno di vincere e lo spettacolo sarà quindi assicurato".

Al Milan è tornato capitan Paolo Maldini. Lo vede bene nelle sue nuove vesti?
"Ho saputo di Paolo. Lo ringrazio innanzitutto per l'accoglienza che mi riservò quando arrivai al Milan. Mi trasmise serenità, coraggio e grande voglia. Maldini è un super campione, un pezzo di storia del calcio italiano e dei rossoneri. Sono convinto che farà bene anche da dirigente, portando tutta la sua esperienza e, soprattutto, il suo importante palmarès. Gli auguro il meglio per questa nuova sfida".

Dal passato al futuro: proprio in Brasile il Milan ha anticipato tutti nella corsa a Lucas Paquetá. È davvero forte come dicono?
"Parliamo di un centrocampista offensivo di grande qualità. Molto giovane, ma con un bel carattere e già tanta personalità. È normale che sia pronto a partire per l'Europa l'ennesimo talento brasiliano. Il nostro Paese continua ogni anno a lanciare giovani promesse di belle speranze e Paquetá rientra sicuramente tra queste. Il Milan ha fatto un grande acquisto, potete starne certi. Lucas trionferà anche in Italia, quella rossonera è la società giusta per lui e ne approfitto per fargli un grosso in bocca al lupo".

Ricardo Oliveira, invece, fino a quando ha intenzione di giocare?
"So che manca sempre meno alla fine della mia carriera da calciatore, ma in questo momento non penso a cosa farò dopo. Ho altri due anni di contratto con l'Atlético Mineiro e intendo portare a termine il mio percorso qui. Per pianificare il futuro c'è ancora tempo".

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